Van der Poel: ha senso partecipare al Tour de France?

Negli ultimi anni, gli organizzatori delle Grandi Corse a Tappe stanno cercando di offrire gare sempre più spettacolari, con un numero crescente di tappe di montagna. Questo per bilanciare il tutto, vengono però lasciate sempre meno opportunità per i velocisti e i corridori specialisti nelle classiche.

Mathieu van der Poel, ad esempio, ammette che ormai non ha più molto senso per lui partecipare al Tour de France. Suo padre Adrie ha dichiarato: “Cosa puoi fare con un corridore del suo tipo al Tour? Okay, è stato ancora utile nella volata per Jasper Philipsen, ma le sue possibilità personali sono minime con un Tour così”.

Nel 2021, le prime due tappe del Tour si erano concluse in salita, e Van der Poel era riuscito a vincere una tappa e a indossare la maglia gialla. Tuttavia, negli anni successivi non è più stato così. Il fatto che corridori come Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard riescano a salire meglio sulle brevi ascese ripide rispetto agli specialisti, influisce sulle loro possibilità. Inoltre, le prime tappe del Tour sono progettate sempre più difficili, rendendo praticamente impossibile la conquista della maglia gialla per corridori come Van der Poel.

Nell’edizione 2024, ad esempio, solo la nona tappa sembrava adatta al Campione del Mondo. “Troppe poche opportunità? Ognuno ha la sua opinione, ma è un peccato. Se continua così, ha poco senso per gente come me partecipare a una Grande Corsa a Tappe. È un peccato. Come domenica, non c’è molto che si possa fare se non arrivare entro il tempo”, afferma Van der Poel.

Lo stesso Van der Poel, oltre al ruolo di apripista per Philipsen in una tappa, è stato sostanzialmente assente dalla corsa. Spera però di raggiungere la sua migliore forma in vista dei Campionati del Mondo, come accaduto lo scorso anno.

A cura della redazione di Inbici News24
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