La 15a tappa del Tour de France ha visto una prestazione storica in salita. Tadej Pogačar ha staccato Jonas Vingegaard e vinto in solitaria sul Plateau de Beille, stabilendo un nuovo record di scalata che ha battuto il precedente di Marco Pantani di 3 minuti e 30 secondi.
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Questa ascesa è considerata da molti la migliore della storia del Tour. Pogačar, Vingegaard ed Evenepoel sono stati tutti più veloci di Pantani, sollevando domande su quanto il progresso tecnologico abbia influenzato queste prestazioni record.
È legittimo chiedersi quanto del record di Pogačar sia dovuto agli sviluppi di biciclette, attrezzature e abbigliamento.
È facile sottovalutare l’importanza dell’aerodinamica in una salita di 15 km con pendenza media dell’8%. Eppure Pogačar ha mantenuto una velocità media di 23,5 km/h per tutta la salita del Plateau de Beille. Quando è rimasto in fuga da solo negli ultimi 5 km, ha aumentato il ritmo a 26,2 km/h. A queste velocità, l’aerodinamica rappresenta ancora una larga percentuale della forza resistiva affrontata dal corridore.
Confrontando Pogačar e Pantani, ci sono diversi fattori aerodinamici che hanno influito sulla prestazione record di Pogačar:
– Pogačar ha trascorso la maggior parte della salita in posizione seduta, più aerodinamica rispetto alla posizione in piedi di Pantani.
– Pogačar indossava una tuta aerodinamica all’avanguardia, con un vantaggio stimato di circa 5 watt rispetto all’abbigliamento di Pantani.
– Le ruote in carbonio di Pogačar, rispetto ai cerchi in alluminio di Pantani, hanno fornito un vantaggio aerodinamico stimato in pochi watt.
– Il telaio aerodinamico della bicicletta di Pogačar ha probabilmente guadagnato altri 5-10 watt rispetto alla bicicletta di Pantani.
Tuttavia, Pogačar ha un vantaggio notevole su Pantani per quanto riguarda la lubrificazione della catena. I moderni trattamenti a base di cera e additivi come il disolfuro di molibdeno riducono significativamente le perdite per attrito rispetto ai lubrificanti utilizzati ai tempi di Pantani.
Si stima che un buon trattamento a base di cera possa offrire un vantaggio di 6-8 watt rispetto anche a un lubrificante premium a base di olio.
Nel 1998, Pantani montava pneumatici Vittoria Corsa CX TT da 21 mm, seguendo la teoria che i pneumatici più stretti fossero più efficienti per via della minore superficie di contatto e quindi della minore resistenza al rotolamento.
Tuttavia, questa teoria è stata smentita nel tempo, poiché i pneumatici più larghi (come quelli da 30 mm utilizzati da Pogačar) presentano in realtà una minore resistenza al rotolamento.
Questo è dovuto al fatto che i pneumatici più larghi si deformano di meno sulla superficie stradale irregolare, riducendo le perdite per isteresi.
Secondo i dati di Bicyclerollingresistance.com, i pneumatici tubeless Continental GP5000 da 30 mm utilizzati da Pogačar presentano circa 7 watt in meno di resistenza al rotolamento rispetto ai pneumatici Vittoria Corsa CX III da 21 mm di Pantani.
Sulla base delle stime effettuate, si pensa che Pogačar abbia avuto un vantaggio tecnico di circa 40 watt rispetto a Pantani.
photo SprintCyclingAgency©2024 considerando questo vantaggio tecnico di 40 watt, le analisi indicano che se Pogačar avesse affrontato la salita del Plateau de Beille con le stesse condizioni tecnologiche di Pantani, avrebbe impiegato circa 2 minuti e 47 secondi in più per completare la scalata.
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Ma facciamola finita con questi patriottismi idioti e, peraltro, giustificazioni tecniche del tutto infondate a giustificare l’enormità di oltre 4 minuti di distacco. La differenza tra Pogacar e Pantani non sono i pochi watt di differenza di ruote, abbigliamento o posizione (Pantani peraltro stava addirittura in presa bassa), ma soltanto una: Pogacar (e tutti gli altri cicilisti dell’epoca attuale) sono puliti, Pantani era un super-dopato. Senza il doping Pantani ne avrebbe presi 10 di minuti. Siamo seri, su.