One man show di Tadej Pogacar. Il fenomeno sloveno ha conquistato il Mondiale di Zurigo con un’azione da raccontare negli annali, partendo a 100 chilometri dal traguardo e rimanendo da solo dai -50 in poi, rendendo tutti gli avversari dei meri figuranti a combattere per il secondo posto.
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Per l’Italia ben poco da segnalare. L’unico che è riuscito ad essere un minimo protagonista è Mattia Cattaneo: l’alfiere della Soudal-Quick Step ha sì chiuso sessantatreesimo nel gruppo a oltre dodici minuti da Pogacar, ma era entrato nel gruppetto di attaccanti che aveva provato a spezzare l’inerzia della gara, poco prima dell’attacco dello sloveno.
“Credo che battere Pogacar quest’oggi fosse impossibile – afferma Cattaneo ai microfoni di Tina Ruggeri di InBici – Lo sapevano un po’ tutti ma noi come Nazionale ci abbiamo provato. Sapevamo che sarebbe stata una giornata difficile per noi ma ci abbiamo messo la grinta, meglio di così non si poteva fare“.
L’azzurro poi in poche parole spiega la condizione di Pogacar, superiore praticamente a chiunque. Un modo davvero emblematico per far capire la distanza tra il nuovo campione del mondo e tutti gli altri: “Io ero avanti quando è rientrato, l’ho visto da vicino ed è una cosa incredibile. Chapeau, per lui siamo degli juniores“.
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Cicloturismo sul Monte Bondone: Guida Completa per CicloturistiA cura della redazione di Inbici News24 e OA Sport
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