Durante l’assemblea generale dell’Associazione Internazionale Organizzatori di Corse Ciclistiche (AIOCC) tenutasi in Italia, la sicurezza è stata al centro del dibattito, soprattutto dopo la tragica morte di Muriel Furrer ai Campionati del Mondo e i gravi infortuni subiti dai contendenti del Tour de France a causa di una caduta di massa nell’Itzulia Basque Country.
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Christian Prudhomme, direttore generale del Tour de France, ha attribuito l’incidente dell’Itzulia alla velocità del gruppo: “Oltre al comportamento degli atleti e al lavoro degli organizzatori, è assolutamente necessario ridurre la velocità con misure appropriate: i ciclisti vanno troppo veloci,” ha dichiarato Prudhomme. “Più velocemente vanno, maggiore è il rischio e più mettono in pericolo se stessi e gli altri.”
Prudhomme ha anche avvertito che i conducenti di auto e moto non hanno più margini di sicurezza e ha sottolineato le potenziali conseguenze se uno di loro perdesse il controllo durante una discesa o in un’area urbana.
Durante l’incontro, il tema della morte di Muriel Furrer ha riacceso il dibattito sulla sicurezza, incluse le radioline. David Lappartient, presidente dell’UCI, ha risposto a una domanda riguardo alla riduzione dell’uso delle radioline nel gruppo, affermando che ci sono meno cadute nei campionati del mondo dove non sono consentite. Ha evidenziato che, sebbene le squadre sostengano l’uso delle radioline per motivi di sicurezza, in realtà queste possono contribuire a situazioni di stress e a cadute, specialmente quando i corridori sono istruiti a muoversi tutti insieme in punti critici del percorso.
Lappartient ha anche suggerito l’uso di tracker GPS per inviare avvisi quando la velocità di un ciclista scende a zero e ha proposto l’idea di una radio per i ciclisti che trasmetta informazioni di sicurezza, piuttosto che una radio bidirezionale per le istruzioni strategiche.
Inoltre, ha discusso del nuovo sistema di cartellini gialli che porterà a sanzioni per le violazioni delle norme di sicurezza durante le gare, dopo un periodo di test positivi nella stagione 2024. Ha confermato che l’UCI ha preso in considerazione il feedback dei ciclisti e che ci sarà una calibrazione del sistema per garantire che le penalità siano imposte in modo coerente tra le gare.
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