Neoprofessionisti italiani: pronti a inseguire il sogno ciclistico

In un clima di emozione e rispetto, si è svolto un incontro dedicato ai neoprofessionisti italiani. L’evento ha avuto inizio con un commovente ricordo di Simone Roganti, scomparso tragicamente la scorsa estate.

Il saluto iniziale è stato affidato a Cristian Salvato, presidente dell’ACCPI, seguito dai discorsi di Cordiano Dagnoni, presidente della FCI, e di Roberto Pella, presidente della LCP. Il direttore del Giro d’Italia, Mauro Vegni, ha anch’egli portato il suo contributo, sottolineando l’importanza di questo momento.

Un caloroso benvenuto ai nuovi arrivati è stato dato da Paolo Bettini, due volte campione del mondo e olimpionico. Le sue parole hanno risuonato tra i giovani ciclisti, molti dei quali non erano ancora nati quando lui ha iniziato la sua carriera.

Bettini ha condiviso un aneddoto personale, ricordando che ha una figlia della stessa età dei partecipanti. Ha evidenziato il progresso fatto nel ciclismo, notando come l’Assocorridori sia ora molto più strutturata rispetto al passato.

«Nei vostri occhi vedo la stessa emozione che provavo io», ha affermato Paolo Bettini. Ha incoraggiato i giovani a imparare dai ciclisti più esperti, suggerendo di «rubare il mestiere» dai colleghi più capaci. La sua esperienza personale ha dimostrato che il successo non è mai garantito.

«Quando sono diventato professionista, non avrei mai immaginato una carriera così ricca», ha continuato il campione. Ha esortato i giovani a non avere fretta, nonostante viviamo in un’epoca di risultati immediati. La perseveranza e i sogni sono fondamentali.

Quest’anno segna il 20° anniversario dalla vittoria di Bettini ai Giochi Olimpici di Atene 2004, un traguardo che testimonia la sua carriera straordinaria. I giovani ciclisti sono stati ispirati a seguire le sue orme, sognando in grande.

A cura della redazione di Inbici News24
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