E’ un Vincenzo Nibali molto realista quello che si presenta ai microfoni della conferenza stampa che precede il Giro delle Fiandre.
“Oggi ho provato gli ultimi 70 km di gara – spiega il siciliano, fresco vincitore della Milano-Sanremo – e devo dire che la gara sarà sicuramente molto dura, soprattutto per me che sono alla prima partecipazione. Bisogna conoscere molto bene il percorso per inventarsi qualcosa, e io non lo conosco bene, quindi vedrò se riuscirò a stare con i migliori fino alla fine. Devo dire la verità, il pavé della Parigi-Roubaix è molto più sconnesso, ma questi muri sono molto difficili, soprattutto nella sequenza finale che comprende il Kwaremont e il Paterberg. Ma non voglio fare proclami, sono qui per capire se un giorno potrò dire la mia anche in questa classica monumento. I tifosi belgi mi hanno accolto in una maniera speciale, in particolare quelli fiamminghi: non pensavo di essere accolto in questa maniera, è proprio vero che qui il ciclismo è una religione. Li ringrazio veramente. Mi dispiace che Sonny Colbrelli abbia avuto qualche problema: noi faremo la corsa soprattutto con Haussler, quindi il nostro faro sarà lui. Non mi sento capitano perchè non ho la giusta esperienza”.
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Carlo Gugliotta, inviato per InBici Magazine