Malgrado la polemica fra Acsi e Consulta sia ormai archiviata, permane qualche scoria di rancore.
Dal 15 al 22 Febbraio 2025 in Costa Blanca
Pedala con Moser, Bugno, Chiappucci e Mosole
Scopri di più
E così, il delegato nazionale al ciclismo, l’avvocato Emiliano Borgna, ieri è stato costretto a prendere carta e penna per precisare quanto segue: “Qualcuno – scrive Borgna – si ostina ancora a inserire il nome Udace nei comunicati ufficiali sotto la denominazione dell’attività ACSI.
Non possiamo credere alla tesi della svista. A questo punto, dopo tutto quello che è accaduto, siamo propensi a pensare alla tesi degli ‘infiltrati’ o quinte colonne che cercano di continuare, come hanno fatto sempre, a screditare il nome dell’ACSI a danno della stragrande maggioranza. Non lo abbiamo permesso allora, non lo permettiamo ora. Quindi coloro che nella zona dell’alto Piemonte non hanno compreso che facciamo sul serio, questa volta lo capiranno poiché le nostre azioni sono determinate”.
“La scelta che è stata fatta – prosegue il numero uno dell’Acsi Ciclismo – è quella di lavorare per il ciclismo e per l’Ente, non abbiamo posto per i vecchi comportamenti e per dare sfogo a personalismi esasperati. Abbiamo nemici che non aspettano altro e la continuità della nostra coerenza ci deve vedere compatti a far rispettare le regole ed a segnalare anomalie, impegnati come siamo a prevenire ma anche a reprimere”.
Poi un occhio alla stagione che sta per iniziare: “Numerosi calendari provinciali sono stati già predisposti ed inviati per la pubblicazione. Il settore ciclismo, nel rispetto dei principi e delle direttive dell’Ente, invita tutti i Responsabili provinciali, che ancora non hanno provveduto, a predisporre i calendari per l’imminente stagione sportiva ed agonistica tenendo ben presente che ‘l’imput’ fondamentale è quello della condivisione di quei valori che vedono il ciclismo quale veicolo aggregatore dei suoi praticanti. Con la tessera bisogna poter svolgere tutta l’attività amatoriale a prescindere dall’Ente di appartenenza. E’ questo l’ideale che sta alla base dell’attività condivisa che è un valore dello sport. Eventuali comportamenti contrari o diversi – conclude Borgna, saranno stigmatizzati dall’ente e non riconosciuti dallo stesso”.