E sono quattro. Elia Viviani cala il poker sotto l’acqua.
Il campione olimpico su pista a Rio 2016 stravince al termine di un lavoro di squadra perfetto, nonostante un problema alla bici. “Durante la prima salita di giornata mi sono scontrato con un mio compagno – spiega il corridore della Quick Step – e così ho visto che la mia ruota era leggermente storta. Nonostante questo non mi sono fermato a cambiare bici, l’ho cambiata solo al momento del rifornimento per prendere quella che uso per le volate. Direi che è stata una scelta tattica perfetta perchè è stato l’unico momento tranquillo della giornata”.
“Ero un po’ stressato stamattina – spiega Viviani – perchè Bennett oggi poteva mettermi in difficoltà per la maglia ciclamino, la sua squadra ha provato a staccarci ma ci siamo difesi bene: quando Van Poppel ha provato ad anticipare la volata, per me è stato il momento giusto per attaccare”.
4 vittorie non sono poche, e ora c’è la possibilità di chiudere il cerchio: “Le 4 vittorie mi rilassano, nel senso che in questo Giro d’Italia l’obiettivo era quello di confermarmi su alti livelli e credo di esserci riuscito. Ora dobbiamo superare queste tappe di alta montagna per poi cercare di dire la mia a Roma: sarebbe bellissimo finire il Giro nello stesso modo in cui l’ho iniziato”.
Per Viviani, al termine del Giro, si chiuderà la prima parte di stagione: “I miei sogni restano sempre quelli, vorrei provare a vincere la Sanremo e la Gent Wevelgem, che quest’anno ho sfiorato. Ma la stagione non è finita: non so ancora se farò la Vuelta, ma di sicuro un obiettivo importante sarà il campionato europeo”. Elia è determinato, e anche quando gli chiedono un’opinione sul fatto che l’Uci continui a fare controlli sulla possibile presenza di motorini nei telai delle bici, ha le idee be chiare: “Benvengano questi controlli, ma secondo me in gruppo nessuno ha il motorino”.
A cura di Carlo Gugliotta per InBici Magazine