Tom Dumoulin chiude in seconda posizione il Giro d’Italia, con 46” di distacco dal vincitore Chris Froome.
Oltre a questo dato numerico, ce ne è un altro ancora più importante: se andiamo a rivederci tutte le tappe della corsa rosa, l’olandese è stato l’unico big che non ha mai avuto un momento di crisi. Froome, maglia rosa, è stato vittima di due cadute nella prima parte del Giro. Simon Yates ed Esteban Chaves sembravano una coppia imbattibile, poi è rimasto solo Yates prima del crollo nell’ultima settimana. Oggi il crollo di Pinot e ieri quello di Pozzovivo. Tutti gli uomini di alta classifica, quindi, hanno avuto almeno una giornata brutta, molto brutta.
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Tutti, tranne Tom. E questo è un dato molto importante, in quanto l’olandese, nei grandi giri fin qui disputati, ha sempre avuto almeno una giornataccia. Ricordate la crisi che ebbe quando Aru vinse la Vuelta? Ricordate i problemi intestinali dello scorso anno nella tappa di Bormio? Ebbene, quest’anno non ha mai avuto nessun tipo di problema.
E’ un gran bel segnale questo: anche se non è stato sufficiente per vincere il Giro, Dumoulin ha dimostrato di avere avuto un’ulteriore grande crescita. Onore quindi agli sconfitti, a colui che spesso si è trovato da solo a lottare contro squadre molto più in forma della Sunweb. Chissà che per Tom questo non sia un nuovo punto di partenza per provare a vincere un altro grande giro. Magari – perchè no – proprio il Tour de France: se dovesse partecipare sarebbe una sorta di rivincita dopo il Giro d’Italia. E sarebbe come tornare al ciclismo d’altri tempi.
A cura di Carlo Gugliotta per InBici Magazine