Confermata una delle grandi novità annunciate durante la presentazione del Tour de France 2018.
Nel momento della presentazione del percorso era stato infatti svelata l’intenzione di creare una innovativa partenza per la 17ª tappa della prossima edizione della Grande Boucle, dal formato già di per sé molto interessante. Sulla scia di quanto successo in molte corse recenti, in particolare Parigi – Nizza e Giro del Delfinato, ASO ha infatti deciso di provare anche al Tour una tappa breve ed esplosiva, aggiungendo quest’anno una piccola-grande novità.
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Se solitamente i corridori possono schierarsi a proprio piacimento al via, ad eccezione delle maglie distintive che devono essere sempre davanti (almeno al trasferimento, potendo poi invece retrocedere prima di arrivare al chilometro zero, dove la tappa inizia realmente), mercoledì 25 luglio, in quel di Bagnères-de-Luchon la situazione sarà infatti ben diversa. Secondo le direttive di corsa infatti, al chilometro zero i corridori saranno posizionati, dopo essere suddivisi in cinque gruppi, in base alla classifica generale al termine della tappa precedente. Nel primo gruppo ci saranno i primi venti della generale, che dovranno posizionarsi secondo una griglia di partenza stile Ciclocross (o F1 e Motomondiale), ovvero su delle linee di partenza leggermente scalate, con la Maglia Gialla in Pole Position.
Negli altri quattro gruppi, sempre suddivisi in base al posizionamento in classifica, i corridori potranno posizionarsi a loro piacimento, ma chiaramente si troveranno così a partire in posizione decisamente defilata rispetto ai primi. L’aspetto interessante è che la tappa parte subito in salita, quindi sarà possibile subito cercare di accelerare e fare la differenza, con i vari capitani che rischiano di ritrovarsi subito da soli, in una sfida diretta verso Saint-Lary-Soulan, con l’arrivo sul Col du Portet posto dopo soli 65 chilometri di corsa (di cui 38 di salita).
Determinante sarà dunque la strategia che le varie squadre vorranno adottare, ovvero se “perdere tempo” ad aspettare i propri gregari, oppure lanciarsi da subito a ritmo elevato, con il rischio però di ritrovarsi senza supporto nelle fasi calde. Chiaramente, saranno in questo scenario molto avvantaggiate le squadre che saranno riuscite a tenere più uomini possibili nelle posizioni alte, in particolare quelle che possono contare su più capitani. Nel caso ve ne fosse più di uno ancora in grado di lottare per il successo finale, la possibilità di giocare su due tavoli potrebbe rivelarsi decisiva.
fonte SpazioCiclismo