L’A Bi Ci della Ciclabilità è stato realizzato attraverso un questionario inviato a tutti i Comuni capoluogo di provincia. I numeri raccolti sono dunque tutti autocertificati dai Comuni.
C’è una Romagna che pedala. E’ quanto emerge dal report di Legambiente “A Bi Ci della Ciclabilità”, che proclama Ravenna e Rimini capitali della bici in Romagna. Nel capoluogo bizantino il 22% degli abitanti va in bici tutti i giorni, mentre nella capitale della Riviera il 21. Bene anche Forlì, dove la percentuale di ciclisti è del 13%. A Ravenna ci sono 16,65 metri di piste ciclabili ogni 100 abitanti, mentre a Forlì 14,23. Più indietro Rimini, con 3,64 metri.
L’A Bi Ci della Ciclabilità è stato realizzato attraverso un questionario inviato a tutti i Comuni capoluogo di provincia. I numeri raccolti sono dunque tutti autocertificati dai Comuni. In primo luogo è stato chiesto di indicare il modal share del proprio territorio, ossia il tipo di veicolo (auto, moto/scooter, trasporto pubblico, bici, piedi) utilizzato dagli abitanti per gli spostamenti sistematici all’interno del centro urbano. Questo è probabilmente il miglior indicatore per determinare la qualità della mobilità su scala urbana e l’elemento che consente a Legambiente di dare giudizi positivi sui Comuni citati.
“Dai dati della ricerca A Bi Ci della Ciclabilità emerge chiaramente un aumento dell’uso della bicicletta come vero e proprio mezzo di trasporto nelle città italiane – ha dichiarato Silvia Velo, sottosegretario all’Ambiente – E’ del tutto evidente, quindi, l’esigenza delle Amministrazioni Locali e dello stesso Ministero dell’Ambiente di promuovere a livello locale e nazionale la diffusione della mobilità ciclistica, sia per ridurre le emissioni di gas inquinanti nell’atmosfera, sia per sostenere una vero e proprio cambiamento delle abitudini spostamento dei cittadini. Siamo di fronte a una vera e propria rivoluzione culturale: alcuni Paesi Europei l’hanno colta diversi anni fa, sta all’Italia, adesso, sfruttare le opportunità che un mezzo come la bicicletta, a zero emissioni e senza costi di carburante, può offrire”.
“Il cambiamento degli stili di mobilità, più che dalla crisi economica, è probabilmente favorito dalla crisi del vecchio modo di muoversi all’interno delle aree urbane – ha sottolineato il responsabile aree urbane di Legambiente Alberto Fiorillo – C’è una forte insofferenza rispetto a una quotidianità fatta spesso di ingorghi, stress, tempo perso, smog e così chi pedala prende sempre più spazio. Purtroppo non c’è possibilità (mancano informazioni statistiche dettagliate) per fare un paragone con la situazione di 5 o 10 anni fa. Ma è evidente che ritrovare oggi ben 17 città italiane con una mobilità ciclabile che soddisfa tra il 15 e il 30% della domanda di trasporto testimonia che il ciclismo urbano non è più un fenomeno di nicchia e che la strada aperta da questi Comuni virtuosi concentrati nel nord del Paese può essere positivamente copiata nel resto d’Italia”.
Fonte www.ravennatoday.it