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Il primo giorno di scuola è sempre speciale. E allo stesso modo, è speciale anche la prima giornata di gara in un grande giro.
Il Tour de France 2018 prenderà il via oggi dalla Vandea, che ospiterà le prime tre tappe. La frazione inaugurale misurerà 201 chilometri e condurrà i corridori da Noirmoutier-en-l’Île a Fontenay-le-Comte, in una giornata che dovrebbe sorridere alle ruote veloci.
Poche, se non assenti, le difficoltà altimetriche: l’unico Gpm di giornata è una salita di quarta categoria posta al chilometro 173: la Côte de Vix, 700 metri con una pendenza media del 4,2%, troppo poco per impensierire anche solo i velocisti. Le maggiori insidie, però, potrebbero arrivare dal fattore vento. Tutta la prima parte della tappa infatti si svolge sulle coste dell’Atlantico, che potrebbero favorire condizioni da ventagli, queste sì in grado di mettere in difficoltà anche i big della classifica, chiamati a rimanere nelle prime posizioni sin dalle battute iniziali di una corsa di 21 giorni e molto dispendiosa, anche per questi motivi, dal punto di vista fisico e mentale. I due traguardi volanti saranno a La Tranche-Sur-Mer (chilometro 119) e Maillezais (chilometro 187), con il secondo che andrà ad assegnare abbuoni di 3, 2 e 1 secondi al primi tre classificati.
Il rettilineo finale misura 1100 metri, introdotto da una curva verso destra a 90 gradi dove il gruppo potrebbe allungarsi. Ai 750 metri dal traguardo una leggera semicurva, che però non rallenterà la marcia del plotone. Nel chilometro precedente da segnalare la presenza di tre rotonde, elemento sempre insidioso tanto per chi compete per il successo parziale tanto per chi punta alla maglia gialla di Parigi.
Salvo sorprese dettate dal vento, la lotta per il primo successo di tappa e di conseguenza per la prima maglia gialla sembra ridotta ai velocisti, in uno dei traguardi più ambiti dell’intero 2018 per gli uomini-jet. Dopo le cinque vittorie dello scorso Tour, il favorito numero uno non può che essere Marcel Kittel, il velocista più potente del gruppo. Passato nell’inverno alla Katusha-Alpecin, nella prima parte di stagione ha faticato più che in altre occasioni a trovare il giusto piazzamento per lanciare lo sprint. Alle sue spalle, il giovane rampante Fernando Gaviria (Quick-Step Floors) e Mark Cavendish (Dimension Data), forse all’ultima grande occasione della carriera, data l’età che avanza. Il colombiano è l’astro nascente per il futuro, mentre Cannonball avrà senza dubbio voglia di rivincita dopo un 2017 in cui è stato costretto ad abbandonare la Grande Boucle per la celebre caduta avvenuta per un contatto con Sagan (che poi fu escluso dalla corsa) allo sprint. E proprio Peter Sagan, in maglia di Campione del Mondo, può inserirsi nella lotta per il successo e per indossare il simbolo del primato. Alle spalle di questo quintetto, ma comunque competitivi, troviamo tanti altri sprinter di alto livello: Groenewegen, Greipel, Démare, Kristoff e Matthews, solo per citarne alcuni. Per quanto riguarda l’Italia, ci proveranno Sonny Colbrelli (Bahrain-Merida) e Andrea Pasqualon (Wanty-Groupe Gobert), nonostante entrambi preferiscano percorsi più selettivi e impegnativi.
a cura di Gianluca Santo – iNBiCi magazine