Sono passati 3 anni da quando John Degenkolb era riuscito a vincere due classiche monumento nella stessa stagione. Prima la Milano-Sanremo, poi la Parigi-Roubaix. Ed è proprio da Roubaix, dalla città delle pietre, che John rinasce non solo come corridore, ma anche come uomo.
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Il ciclismo è uno sport di fatica. Non esiste un momento di riposo. Quando devi preparare una corsa, ogni giorno cominci da zero. Devi salire sulla bici e fare la stessa fatica del giorno prima. E farla per mesi e mesi, con l’obiettivo di vincere una gara.
Era il gennaio 2016: durante uno di questi allenamenti, Degenkolb e altri corridori vengono centrati da una macchina mentre si stavano allenando in Spagna. Addio classiche, la riconferma è impossibile. Bisogna ricominciare, ma in questi casi non subentrano solo dei fattori fisici. C’è da recuperare un uomo, sconfiggere la paura, tornare a spingersi oltre i propri limiti.
John torna a competere su alti livelli nel 2017, con una vittoria all’Abu Dhabi Tour, due top 10 al Fiandre e alla Roubaix, un secondo psoto al Tour. Ma il tedesco è un vincente, e non può accontentarsi di questi risultati.
Il 2018 parte molto meglio: arrivano subito due vittorie in Spagna a gennaio, ma la Campagna del Nord è molto al di sotto delle aspettative. Degenkolb si ferma per due mesi, si allena con l’obiettivo di centrare una vittoria. E oggi, tornando a pedalare su quelle pietre che lui è capace di dominare, è riuscito a risorgere.
Il Tour de France ci riconsegna un John degenkolb da tenere sempre in considerazione, non solo nelle classiche ma anche nelle volate di gruppo in un grande giro. Tanti sono stati i piazzamenti da lui conquistati, sintomo del fatto che la migliore forma fisica era vicina. E ora l’obiettivo è stato raggiunto.
E’ la vittoria più bella John, hai ragione. Hai vinto dopo aver visto la morte in faccia. Sei tornato in sella a fare il tuo mestiere, e ora hai ripagato la fiducia di tutti.
A cura di Carlo Gugliotta per InBici Magazine