In questo Tour de France si scrive di tutto, meno che di cronaca sportiva. Ogni giorno vengono giustamente esaltati i vincitori di tappa, perchè vincere una frazione della corsa più prestigiosa al mondo non è mai facile. Purtroppo, però, per quanto riguarda tutto il resto non c’è molto altro da scrivere.
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E’ da sabato che ogni giorno vediamo sempre lo stesso copione: la fuga prende un grande vantaggio e il gruppo della maglia gialla se ne infischia. Così, mentre i coraggiosi arrivano a giocarsi il successo, Geraint Thomas può dormire sonni relativamente tranquilli visto che nessuno prova a impensierirlo.
Froome non può attaccarlo perchè è il suo compagno di squadra. Dumoulin è troppo solo. Roglic sta facendo la sua prima esperienza di classifica in una grande corsa a tappe e quindi si sta gestendo. Bardet dice che vuole far esplodere la corsa ma si vede poco. Landa e Quintana sono due oggetto non meglio identificati. Insomma, veramente non c’è molto altro da dire a livello sportivo. L’unico corridore che oggi ci ha fatto saltare sul divano è stato Philippe Gilbert, che è stato il vero eroe di giornata: la sua caduta nel burrone ci ha fatti stare tutti in pensiero, ma per fortuna tutto si è risolto per il meglio.
Ormai si parla solo di fumogeni, balle di fieno per strada, incidenti e altre problematiche extrasportive. Il tutto condito dalla noia di questo Tour de France. Chissà se il “tappino” di domani, lungo solo 65 km, ci farà finalmente svegliare.
A cura di Carlo Gugliotta per InBici Magazine