No a quella partenza da formula uno. Per favore, non proponetela più. Ok, sarà pure bella da fotografare, quello che vuoi: ma i ciclisti non sono delle moto. Sinceramente non ha senso far partire i corridori in questo modo, soprattutto se dopo 300 metri la salita spiana ed è possibile ricongiungersi.
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La tappa di 65 km che si è svolta oggi al Tour de France è stata senza dubbio più interessante da seguire rispetto a tante altre frazioni che si sono svolte fino ad oggi. Gli spunti che ha offerto sono stati tanti: l’attacco di Quintana, il crollo di Froome, la consacrazione di Thomas e la conferma di Dumoulin e Roglic. Al “tappino” possiamo dire sì anche per le future edizioni del Tour de France, a patto che ci sia solo una tappa così breve, perchè il ciclismo su strada si è sempre corso su distanze lunghe. La formula “pochi chilometri tanta salita è però divertente, e quindi non è da escludere una riproposizione di questa formula.
I corridori, però, non hanno forse colto a pieno il senso di questa tappa: l’occasione poteva essere davvero ghiotta per mettere in crisi il Team Sky facendo un ritmo forsennato fin dalla prima ascesa. Solo la Movistar ci è (in parte) riuscita. A questo punto, il Team Sky e Geraint Thomas hanno davvero legittimato il risultato. La formazione britannica si accinge così a vincere il secondo grande giro quest’anno, dopo aver trionfato nella corsa rosa con Chris Froome.
A cura di Carlo Gugliotta per InBici Magazine