Una volta esistevano solo le gare nei circuiti, oggi anche gli amatori si dilettano con le discipline più innovative: “Il movimento ha fatto passi da gigante e noi, negli anni, abbiamo accompagnato questa crescita. Con l’abituale entusiasmo, ma senza mai snaturare i nostri principi”
Training Camp Spagna Costa Blanca
A Gennaio e Febbraio pedala con la tua bici
dove si allenano i campioni del Tour de France, Giro d'Italia e Vuelta Espana
Scopri di più
Questa volta dei numeri (tanto per cambiare, in vertiginosa crescita) non vuole parlare “perché – dice – non siamo in competizione con nessuno e non ci interessa essere autoreferenziali”. Ma al di là dell’elegante low-profile del suo presidente, il 2016, per Acsi ciclismo, va in archivio con una serie di prestigiose conferme, segno che la politica di Emiliano Borgna – “un freno all’agonismo e più spazio all’aggregazione” – comincia a sortire gli effetti sperati.
Una crescita confermata anche dal presidente nazionale dell’Acsi Antonino Viti che, tracciando un bilancio dell’annata ormai al crepuscolo, ha incoronato urbi et orbi il ciclismo come la “disciplina ammiraglia” dell’intero ente promozionale.
“Siamo stati lungimiranti nel comprendere che, rispetto a qualche anno fa, il ciclismo amatoriale stava cambiando in maniera radicale – osserva Borgna – prima le gare erano circoscritte ai circuiti, negli ultimi anni invece il settore è cresciuto e si è specializzato, tant’è vero che, oggi quando si parla di ciclismo amatoriale, si intende un campionario estremamente complesso di discipline, che va dalle granfondo alle mountain bike, dal downhill al ciclocross fino alle attività propedeutiche nelle scuole o per i diversamente abili, senza dimenticare tutti quei filoni della bicicletta che, come le mode del momento, potrebbero evaporare nel giro di poco tempo, ma anche diventare dei movimenti importanti” e strutturati.
Un cambiamento che Acsi ha seguito con grande attenzione, mantecando il tutto con la sua filosofia di sport, ovvero ciclismo per tutti e sicurezza in primo piano, concetti ribaditi di recente anche al vernissage romano di “Formula Bici”, l’associazione nata da una comune “dichiarazione d’intenti” fra Acsi e Federazione che punta a rivoluzionare l’anima del ciclismo amatoriale italiano: “Come nelle competizioni ciclistiche – spiega Borgna – anche noi lavoriamo in gruppo, da soli si fa poco. Il nostro compito nell’ambito di questo progetto è quello di individuare e certificare quegli eventi che raggiungono standard organizzativi e di sicurezza di qualità”. Un progetto nato in sintonia geometrica con gli ideali statutari di Acsi, come ribadisce lo steso Borgna: “La nostra ‘mission’ è quella di migliorare, in maniera trasversale, l’ambiente della bicicletta, limitando l’agonismo sfrenato e bandendo il doping, ma soprattutto coinvolgendo tutti gli appassionati del pedale che oggi ci guardano da fuori, assicurando loro totale sicurezza negli eventi a cui decidono di partecipare”. Insomma, anche se i principi restano quelli originari, il movimento ciclistico Acsi continua a crescere in maniera esponenziale, un fatto oggettivo che, senza snaturare lo spirito delle manifestazioni (ben sintetizzato dal circuito “Zero Wind Show”), necessita comunque di nuove logiche organizzative e gestionali: “Le manifestazioni crescono per numeri ed importanza – ammette Borgna – e dunque lo sforzo organizzativo, in primis per questioni di sicurezza, deve aumentare di pari passo. Noi mettiamo a disposizione il nostro know-how a chiunque, fedele ai principi del ciclismo pulito e aggregante, voglia crescere insieme a noi, condividendo i nostri valori e la nostra passione”.
foto: Emiliano Borgna responsabile nazionale Acsi ciclismo
a cura della Redazione iNBiCi magazine