Alla fine, dopo venti tappe e quasi duemila chilometri di sfide tiratissime (dalla Gran Fondo Cassani alla Gran Fondo dei Templari), Gianvito Agnini, portacolori dell’InBici Cycling Team, ha vinto il Campionato Nazionale Acsi (categoria Veterano 1).
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Con 15.234 punti, l’alpino di origini pugliesi ha avuto la meglio su Giuseppe Manservigi (Asd Team Borghi Racing), suo acerrimo rivale fino all’ultimo rettilineo: “Con Giuseppe è stata una sfida fino all’ultimo respiro – spiega Gianvito -. Ai fini della classifica finale, infatti, ogni gara assegnava un punteggio, quindi se lui partecipava ad una granfondo dovevo essere presente pure io e viceversa. Ci siamo studiati e dati battaglia tutta la stagione, ma alla fine l’ho spuntata io”.
Il successo di Agnini è il coronamento di un inarrestabile percorso di crescita sportiva che, anno dopo anno, l’ha visto progredire nei risultati, come quando alla Chasing Cancellara ha brindato in volata al suo primo podio assoluto: “E’ stato un terzo posto entusiasmante – ricorda Gianvito – ed è stato bellissimo poter scambiare qualche parola con un campione come Fabian Cancellara, un gigante di due metri che mi ha emozionato per l’umiltà e la generosità d’animo. Pensate che è rimasto sul tracciato fino al tardo pomeriggio per consegnare la medaglia all’ultimo arrivato”.
Ai fini del successo finale, però, è stata determinante la partecipazione alla “2XBene” di Longiano, gara mista a coppie a cui Gianvito ha rischiato di non partecipare: “Non riuscivo a trovare una compagna per la gara – spiega – e così, come ultima spiaggia, mi sono rivolto al mio caro amico Loris Ducci, presidente della Fausto Coppi di Fermignano che mi ha messo a disposizione la sua campionessa più titolata, quella Lavinia Palazzo con la quale ho ottenuto un ottimo piazzamento. Proprio quello che mi serviva per scavare il gap decisivo in classifica”.
Tra le “gemme” da ricordare nella sua stagione trionfale, Agnini cerchia in rosso la partecipazione alla Gavia – Mortirolo: “Lo scorso anno il maltempo mi aveva tolto la gioia di quell’esperienza ed ero stato uno degli ultimi ad abbandonare, con l’ombrello in mano, la zona di partenza. Quest’anno, finalmente, ho coronato il mio sogno sfidando due delle montagne leggendarie del ciclismo. Sensazioni? Il Gavia, se lo prendi col tuo passo, è duro ma si affronta, il Mortirolo invece ti ammazza”.
Per Agnini, militare dell’Esercito Italiano (lavora nella Caserma “2° Reggimento Trasmissioni Alpino Bolzano”) un successo da condividere con tanti, in primis con la moglie Mariagrazia D’Angeli ed il figlio Giulio “che – ricorda – mi hanno supportato con incredibile affetto, anche se le gare del campionato mi hanno tenuto lontano da casa per quasi tutti i weekend estivi. Il successo di quest’anno, inutile sottolinearlo, è dedicato a loro che mi hanno dato forza e serenità”.
Un ringraziamento speciale, però, va anche al suo allenatore, il life-coach Alessandro Colombo (www.colomboalessandro.com), che così descrive Gianvito: “E’ un atleta con un eccellente motore, ma non bisogna dimenticare che, quando cinque anni fa, mi chiese di allenarlo, lui in bicicletta non ci era mai andato. Gli manca l’esperienza delle categorie giovanili e di un’attività da Dilettante, per cui, rispetto ad altri atleti, è sicuramente meno esperto e smaliziato. Ma la sua caratteristica fondamentale è la tenacia, che gli consente di sfruttare al massimo le risorse incredibili del suo fisico. Inoltre, aspetto molto importante, ha una fiducia incrollabile nel suo coach e questo aiuta il lavoro di squadra. Il futuro? Quest’anno Gianvito ha partecipato a venti corse, obiettivamente troppe. Capisco l’importanza delle classifiche, ma correndo con questa intensità mantieni buoni standard rinunciando però al picco dell’eccellenza. Io vorrei che, già dalla prossima stagione, lui si specializzasse concentrandosi solo su poche gare. Solo in questo modo – conclude Alessandro Colombo – potrebbe realmente sfruttare al massimo tutte le sue enormi potenzialità”.
E per la prossima stagione, Agnini ha le idee chiare: “Punterò a tutte le gare dell’InBici Top Challenge, anche se dal 2019, nella mia categoria, entreranno nel nostro team quattro atleti di altissimo livello che non sarà facile battere. Poi voglio partecipare al Giro d’Italia Amatori, un evento che mi incuriosisce molto. Il sogno? Sicuramente le qualificazioni ai Campionati Mondiali. Il prossimo anno si svolgeranno in Polonia, ma fra un paio d’anni saranno organizzate a Trento. Inutile dire che sarà quello l’obiettivo da cerchiare in rosso”.