Il nostro test sul campo dell’entry-level dei reparti da competizione della Casa nipponica. La rinnovata versione di classe R7000 eredita tecnologie e design dai gruppi di fascia alta Dura-Ace e Ultegra. Funzionalità ed ergonomia di questo “11v” hanno poco da invidiare ai reparti di livello superiore. E il prezzo è a dir poco competitivo…
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Dedicato a chi “il 105 è il gruppo dei principianti”, a chi “il 105 sta bene solo sui telai economici”, a chi “il 105 funziona bene ma pesa troppo”, dedicato insomma a tutti quelli – e sono soprattutto praticanti italiani – che nella testa hanno scolpita un’idea distorta di quello che da oltre vent’anni è il terzo nell’ordine di gamma dei gruppi trasmissione da competizione della Shimano. Che sia culturale o mediatica la responsabilità di aver radicato questo luogo comune non ci interessa; con questo servizio vogliamo piuttosto ribaltare quel malinteso assai diffuso tra i cicloamatori di casa nostra che vuole il “105” come un gruppo di ripiego, quasi un brutto anatroccolo.
Lo faremo forti della prova sul campo della versione più aggiornata che esiste di questo reparto, quella contraddistinta dalla serie R7000, che rimpiazza la precedente serie di classe R5800. In particolare, noi di “In Bici” abbiamo testato un “105” con freni rim-brake, che completa un’offerta prodotto che, proprio da questa più aggiornata versione, include per la prima volta anche l’opzione disc-brake. Il “105” che abbiamo messo alla prova era montato su una Wilier Triestina Cento1 Air, ovverosia un telaio che non è affatto di fascia bassa…
Il confronto con i fratelli maggiori
La strada più facile – e in un certo senso obbligata – per dare giudizi sul nuovo gruppo Shimano 105 è farlo in un’ottica comparativa, confrontando cioè questo reparto con quelli di classe superiore Ultegra e Dura-Ace.
Ora, questa via a sua volta impone di trattare i due aspetti imprescindibili – e a loro volta legati – che sono rappresentati da un lato dal prezzo e dall’altro dalle caratteristiche funzionali.
Liquidiamo allora subito il primo, l’aspetto del costo, per dire che il nuovo “105” è proposto al pubblico ad un prezzo a dir poco allettante, e che tra le altre cose è rimasto sostanzialmente allineato al prezzo del precedente Shimano 105 di serie 5800. Prendendo ad esempio la configurazione che abbiamo testato, ossia quella rim-brake, il costo complessivo di listino da sborsare è di 694 euro, ossia un prezzo estremamente competitivo se rapportato al valore funzionale del gruppo in sé e soprattutto in rapporto al livello di prezzo dei due gruppi superiori Ultegra e Dura-Ace (volendo determinare il costo totale dei componenti omologhi arriveremmo a 2213 euro per il Dura-Ace e 1121 euro per l’Ultegra). Sì, lo sappiamo, il “105” è reparto che è più facile trovarlo sulle bici di primo montaggio, ma il suo rapporto qualità/prezzo gli assicura un’appetibilità che merita anche l’essenza di valida proposta di after-market, magari per completare in maniera economica una bici di alta gamma che abbia un telaio e ruote di vertice, e che poi ci consenta di contenere la spesa appunto attraverso una valida trasmissione low-cost come è questa.
I prezzi dei componenti testati
Cambio posteriore: 55 euro
Deragliatore: 40 euro
Comandi (rim-brake): 230 euro
Freni caliper (attacco tradizionale): 90 euro
Guarnitura: 155 euro
Movimento centrale: 29 euro
Cassetta 11-34: 60 euro
Catena: 35 euro
Family feeling Dura-Ace
Il nuovo gruppo trasmissione Shimano 105 è proposto nella duplice colorazione argento, dedicata a montaggi dal sapore “classico” oppure nell’accattivante colorazione nera “tono su tono” che abbiamo testato. In questo caso la finitura scura, ma soprattutto la foggia di tutti gli articoli del nuovo reparto, richiamano in tutto e per tutto i componenti del gruppo di vertice della Shimano, il Dura-Ace, rispetto al quale il nuovo 105 ricalca non solo le caratteristiche estetiche, ma più che altro quelle funzionali e le architetture di lavoro delle varie parti, che sono praticamente identiche. La differenza tra i due gruppi, come è facile immaginare, sta solo nell’impiego di materiali differenti e soprattutto nel minor lavoro di alleggerimento interno che viene effettuato sulle parti, alla base di differenze ponderali che a titolo indicativo riportiamo nella tabella che segue. Come vedrete anche in questo caso il divario di peso tra i due gruppi è in proporzione minimo rispetto al divario in termini di costo…
SHIMANO | Shimano Dura-Ace R9100 | Shimano 105 R7000 |
Cambio posteriore | 158 grammi | 225 grammi (RD-R7000-SS) |
Deragliatore anteriore | 70 grammi | 95 grammi |
Guarnitura | 609 grammi | 713 grammi |
Leve di comando | 365 grammi | 619 grammi |
Pacco pignoni | 205 grammi (11-28) | 284 grammi (11-28) |
Catena | 247 grammi | 257 grammi |
Freni | 326 grammi | 348 grammi |
Un’ampia fruibilità
Passi avanti il nuovo 105 li ha fatti anche dal punto di vista dello spettro di utilizzo, delle capacità di lavoro offerte all’utente e dell’interfacciabilità con i vari telai. Prendiamo ad esempio il cambio posteriore: in questa nuova piattaforma il componente è offerto sempre nella doppia configurazione con gabbia media (identificata dalla sigla SS) oppure lunga (sigla “GS”), solo che in quest’ultimo caso la capacità di lavoro abbraccia anche la nuova cassetta 11-34, che davvero apre al “105” orizzonti di utilizzo amplissimi, perché no, che sconfinano anche nel gravel biking.
A tal proposito segnaliamo che il nuovo deragliatore posteriore offre anche un’esposizione minore agli urti, visto che, come successo per il cambio Dura-Ace e poi per l’Ultegra, anche il cambio 105 impiega ora un’architettura di lavoro Shadow RD mutuata dai cambi Shimano da mountain bike.
Passando alla guarnitura, questa conferma il ricco allestimento di dentature possibili che trovavamo anche in passato (50-34, 52-36, 53-39), con la differenza che in questo caso il passo corona più ampio aumenta la distanza tra la catena e dentature piccole, consentendo l’utilizzo di questa pedaliera sia sui telai rim-brake come quello che abbiamo provato, sia sui telai disc-brake. Ancora in merito all’elevata fruibilità assicurata all’utilizzatore, non possiamo infine dimenticare la doppia proposta dimensionale che il 105 offre nella sua configurazione disc-brake, nel senso che le doppie leve di comando sono proposte sia in versione standard sia in quella codificata con la sigla “ST-R7025”, pensata per utilizzatori con mani piccole oppure per le donne.
Sui comandi rim-brake, invece, è una vite interna al manicotto che consente di adattare la corsa della leva alle dimensioni delle mani dell’utilizzatore.
Due righe infine anche sulle possibilità di scelta offerte dai freni rim-brake: i caliper di classe R7000 sono disponibili nella duplice configurazione con attacco a pivot singolo oppure direct, con doppio pivot.
Le impressioni in prova
Iniziamo dall’aspetto “ergonomia”: la presa sulle leve di comando è davvero comoda, visto che il design della parte superiore del componente e la forma dei copri-comando sono anche questi in tutto uguali a quelle dei componenti di classe Dura-Ace e Ultegra. Sensazioni di cambiata: probabilmente è anche grazie alla nuova architettura di instradamento che segue il cavo che l’azione del deragliatore ci è parsa più fluida e leggera rispetto al vecchio 105. Alla bontà di questa impressione, di sicuro, concorre anche l’architettura di funzionamento dei comandi, anche questa completamente rivista, con dei meccanismi interni che ora richiedono una corsa ridotta rispetto a quel che accadeva sugli stessi componenti di serie 5800. In pratica, alle mani e alle dita è richiesta un’escursione minore per azionare cambiate e deragliate e la forza di azionamento necessaria è minore.
Passiamo all’argomento registrazione e tenuta nel tempo della stessa: la bici che abbiamo utilizzato per il test ci è stata fornita e montata da Wilier Triestina: dopo aver tolto la bici dalla scatola ci è servito fare soltanto una micro-registrazione della tensione del cavo cambio. La stessa ci ha garantito cambiate precise per tutti i circa tre mesi (e una ventina di uscite) del test, durante i quali non abbiamo mai rimesso mano ai registri e tantomeno alle viti di regolazione delle battute.
Qualche riga immancabile sull’efficienza e sull’utilità del pacco pignoni 11-34 che abbiamo testato, lui e il cambio posteriore a gabbia lunga ad esso dedicato: un pacco pignoni con scala così ampia permette davvero a tutti di far tutto: avvicina il neofita alle salite “impossibili” e alletta il praticante più evoluto con una scala amplissima di moltipliche utili, anche perché il “105” soffre poco quando si tiene la catena sul “padellone” e si lavora con la scala ingranaggi alla ruota (soltanto con il 52-34 abbiamo percepito un po’ di rumore dovuto allo sfregamento tra le maglie). Frenata: da anni Shimano non sbaglia un colpo sulla sua componentistica di alta gamma di tipo rim-brake. Questo discorso è perfettamente estendibile anche ai nuovi caliper 105, che tra l’altro ereditano dai componenti di classe superiore quel design aerodinamico che li rende amici del vento e anche assai accattivanti dal punto di vista estetico. Infine, vale la pena ricordare che il nuovo “105” assicura una compatibilità totale con tutta la componentistica omologa (ossia meccanica) di generazione Dura-Ace 9100 e Ultegra 8000, aprendo così la strada a possibili ibridazioni con cui l’utente può personalizzare il bouquet del proprio reparto Shimano creando interessanti soluzioni dal punto di vista del rapporto qualità/prezzo.
Informazioni per l’Italia: Shimano Italy Bicycle Components, 0331/936911, www.shimano.com
a cura di Maurizio Coccia Copyright © INBICI MAGAZINE