Ieri si è corsa la 103esima edizione del Giro delle Fiandre e a trionfare è stato l’italiano Alberto Bettiol. Assieme a lui però erano al via anche tre connazionali che hanno vissuto la loro prima esperienza alla Ronde: Edoardo Affini della Mitchelton Scott, Davide Ballerini del Team Astana e Filippo Fortin della Cofidis.
Anche se non hanno portato a termine la loro prova, l’emozione alla partenza, davanti alla folla numerosa nella piazza centrale di Anversa, era evidente. Abbiamo chiesto di condividere con noi le sensazioni provate.
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Davide Ballerini – Da quest’anno in una squadra W.T. “La gente qui è fantastica. Speravo di partecipare a questa corsa! Sono felice perché è un’esperienza che mi aiuterà a continuare la mia crescita. Penso che questa giornata, essendo stata la mia prima partecipazione, me la ricorderò per tutta la vita. Le sensazioni sul pavè sono state ottime e spero di poter trovare la stessa confidenza anche domenica prossima alla Parigi Roubaix. Il Team Astana mi ha accolto molto bene e mi sento come in famiglia. É una grande squadra”.
Edoardo Affini – Neo professionista e già al via di una grande classica. “Io ero riserva e, poiché alcuni miei compagni hanno avuto dei problemi, ho avuto l’opportunità di correre il Fiandre. L’obiettivo primario era quello di fare esperienza e star accanto a Matteo Trentin. Nelle categorie minori ho pedalato sul pavè ma da professionista è tutto diverso, si va molto più veloci. Ho capito che bisogna portar pazienza e cercar di crescere anno per anno”.
“L’altro giorno – continua il corridore della Mitchelton Scott – quando abbiamo fatto la ricognizione c’era già tantissima gente sul percorso. Sono rimasto molto impressionato dal calore dei tifosi. È come una grande festa!”
Filippo Fortin – Il corridore della Cofidis, nonostante i suoi trent’anni, ha preso parte alla Ronde per la prima volta. “Partecipare a un Giro delle Fiandre è una grandissima emozione anche se purtroppo non sono arrivato nel migliore dei modi. Ad inizio stagione, con la foga di voler partire a tutta, ho sbagliato la preparazione e mi sentivo già stanco ai primi appuntamenti. Ho corso molto in Belgio, per il Fiandre non ho avuto la possibilità di fare la ricognizione ma sicuramente per la Parigi Roubaix la farò”.
da Anversa, Davide Pegurri per InBici Magazine