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GIRO D’ITALIA, SI INIZIA A SALIRE

GIRO D’ITALIA, SI INIZIA A SALIRE


Le montagne, finalmente. Alla dodicesima tappa, il Giro d’Italia 2019 affronterà il primo gran premio della montagna di prima categoria del suo lungo viaggio da Bologna a Verona attraversando tutto lo Stivale. Dopo una prima parte di corsa non entusiasmante (con tante volate e pochi scontri diretti tra gli uomini di classifica, escluse le cronometro), da qui i big non avranno sostanzialmente pausa fino alla cronometro conclusiva.

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Saranno 158 i chilometri a dividere Cuneo e Pinerolo, sedi di partenza e arrivo della tappa. Il percorso è per gran parte facile, ma presenta nel finale la salita di Montoso: un’ascesa vera, che potrebbe anche portare qualcuno a scoprire le proprie carte. I primi 117 chilometri sono sostanzialmente pianeggianti, pur con qualche pendenza che non ostacolerà la marcia della fuga o del gruppo. Al chilometro 60 il primo traguardo volante della giornata posto in località Paesana. Al chilometro 117 la musica cambierà in maniera netta, per la tappa e per lo stesso Giro d’Italia: si sale dai 410 metri sul livello del mare di Bibiana ai 1248 del Montoso in 9 chilometri di ascesa, per una pendenza media del 9,5%. In particolare, dal secondo all’ottavo chilometro questa sale fino al 10,6%, con punte che arrivano a toccare il 14. Dalla vetta mancheranno 33 chilometri all’arrivo. I primi 11 sono di discesa verso Bagnolo Piemonte e lo sprint intermedio di Cavour (km. 142), per sfociare in un tratto pianeggiante fino all’ingresso a Pinerolo. Nel finale, tornano protagoniste le grandi pendenze: dai -2.5 km ai -2 km, infatti, i corridori affronteranno uno strappo al 13%, con una pendenza massima addirittura al 20. Da qui, i più esplosivi potrebbero anche pensare di fare la differenza, nonostante la salita sia molta corta. La poca distanza dal traguardo lo rende un trampolino di lancio ideale per provare ad emergere da un eventuale gruppetto che potrebbe formarsi sulla salita precedente. L’ultimo chilometro, in piano, presenta un paio di curve che però non dovrebbero creare problemi.

Come sempre, proviamo ad analizzare i possibili favoriti per la tappa. Sulla carta, la frazione odierna potrebbe essere adatta alle fughe: i big non si sono ancora misurati in salita e le squadre potrebbero decidere di non controllare la corsa per evitare di far perdere secondi preziosi al capitano in una lotta per il successo di tappa contro un avversario che in questo momento ha un colpo di pedale migliore. D’altro canto, corridori come Primoz Roglic e Simon Yates dovrebbero essere adatti a questo arrivo, con il britannico costretto a sfruttare ogni occasione per recuperare secondi e rientrare in corsa per la vittoria dopo la debacle a cronometro. Tra i due grandi contendenti, questa frazione dovrebbe essere più adatta allo stesso Roglic rispetto ad un Vincenzo Nibali che spesso e volentieri in carriera ha faticato su questi arrivi esplosivi, anche nei periodi di maggior forma. La discesa si adatta allo Squalo, ma è difficile ipotizzare un attacco già sul Montoso con oltre 30 chilometri dallo scollamento per arrivare al traguardo.

A cura di Gianluca Santo per InBici Magazine

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