Tutto è pronto, finalmente: oggi prenderà il via il Tour de France 2019, con una prima tappa interamente in Belgio che andrà ad assegnare la prima maglia gialla. Sulla carta un percorso per velocisti, che però non è privo di passaggi quantomeno affascinanti.
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Partenza da Bruxelles, con i primi 40 chilometri che sono sostanzialmente piatti e dovrebbero favorire la formazione della prima fuga di giornata e dell’intero Tour. Al chilometro 42 i corridori si troveranno davanti le pietre e le pendenze del Muro di Grammont, poco più di un chilometro all’8% di pendenza media caratterizzato dalle classiche pietre fiamminghe. Un passaggio storico del Giro delle Fiandre che però in questo caso non dovrebbe sortire particolari effetti sull’economia della tappa considerano la distanza dal traguardo in una frazione da 194,5 chilometri. Dopo il Muur, segnalato come Gpm di terza categoria, il Bobsberg, un chilometro tutto dritto al 7%, anch’esso su pavé. In questo caso, un quarta categoria che andrà comunque ad assegnare punti per la maglia a pois. Una volta superate queste asperità, la tappa non presenta difficoltà: al chilometro 118 un settore di pavé a Thimeon, mentre al chilometro 125 i corridori affronteranno lo sprint intermedio di Led Bons Villers. Gli ultimi 20 chilometri presentano delle lievi pendenze, ma non dovrebbero inficiare la compattezza del plotone verso lo sprint. Attenzione agli ultimi 500 metri: tendono verso destra e presentano una pendenza costantemente attorno al 5% che potrebbe complicare la vita ai velocisti puri.
Nonostante questo, le ruote veloci presenti alla Grande Boucle rimangono favoriti: a partire dall’olandese Dylan Groenewegen e l’australiano Caleb Ewan fino ad arrivare all’azzurro Elia Viviani, che vincendo aggiungerebbe un risultato di prestigio al suo già ottimo palmarés. Il veronese della Deceuninck-QuickStep viene da un Giro in cui non è mai riuscito ad esultare, ma il recente Giro di Svizzera ci ha riconsegnato un Viviani in forma smagliante: per l’ex campione italiano si tratta di un’occasione d’oro, metallo con cui ha dimostrato in passato di avere un ottimo feeling. Oltre a questo terzetto, è impossibile sottovalutare Peter Sagan, che potrebbe anche trarre vantaggio dall’arrivo in leggera pendenza. Più lontani tutti gli altri, compreso l’azzurro Sonny Colbrelli, che comunque può puntare ad un piazzamento di prestigio. Molto dipenderà anche dalle squadre e dai meccanismi dei treni, che soprattutto nelle prime tappe potrebbero aver bisogno di rodaggio. Di certo ci attendiamo una volata spettacolare ad alte velocità ed altissimi wattaggi.
a cura di Gianluca Santo per iNBiCi magazine