Il Tourmalet è salita vera. La Planche des Belles Filles poteva essere un ottimo e sostanzioso antipasto, ma da oggi si apre il Tour delle salite, dove si deciderà la corsa alla maglia gialla. Quando si arriva sopra i 2000 metri c’è poco da fare: o ne hai o non ne hai. Thibaut Pinot ha dimostrato di averne davvero: forza, eleganza e classe. Il francesino innamorato dell’Italia ha fatto vedere a tutti che, nonostante la sfortunata tappa dei ventagli ad Albi, nella quale ha perso davvero troppo tempo (1’40” il ritardo accumulato in quella circostanza), è davvero uno dei corridori più in forma del gruppo.
Dal 18 al 25 Gennaio 2025 in Costa Blanca
Pedala con Riccardo Magrini, Luca Gregorio e Wladimir Belli
i commentatori del cisclimo su Eurosport Italia
Scopri di più
Non c’è solo lui: tutta la Groupama-FDJ lavora alla grande, sintomo del fatto che la formazione transalpina vuole veramente provare a conquistare la maglia gialla. A un certo punto del Tourmalet, Pinot era a bocca chiusa, mentre tutti gli altri sbuffavano come le locomotive dell’Ottocento. La vittoria di oggi gli permette di avere una rivincita sulla sfortuna e di rilanciarsi verso il successo finale: con questa condizione, avvicinarsi ad Alaphilippe non dovrebbe essere poi così difficile, vedendo soprattutto il fatto che gli altri avversari sono sempre in lotta contro la crisi, che è sempre dietro l’angolo.
A fare da contraltare all’immagine di Pinot c’è sicuramente quella di Nairo Quintana, un corridore sempre più lontano da quello che avevamo conosciuto al Giro d’Italia 2014. Il colombiano non ha avvertito i propri compagni del fatto che non stava bene: e perché lo ha fatto? Cosa lo spinge a non alzare bandiera bianca?
Sono tanti anni che scriviamo sempre le stesse cose: Quintana deve rilanciarsi, e non può farlo presentandosi al Tour come co-capitano insieme a Landa e Valverde. O decide di fare una corsa da solo, oppure è difficile rimettere la testa e le gambe a posto. Lo spettacolo offerto oggi dal colombiano è umiliante sia per lui che per il Tour stesso, che vede uno dei favoriti per il successo finale crollare in questa maniera. I tifosi meritano sicuramente di meglio.
A cura di Carlo Gugliotta per InBici Magazine