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Fci e Acsi Settore Ciclismo

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Nella sede provinciale della Federciclismo, il Presidente della FCI Patavina, ha incontrato il collega Responsabile del comitato ACSI settore ciclismo Padova,con un unico intento: promuovere il ciclismo.

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Quello che si è consumato venerdì 6 dicembre nella sede della Federciclismo padovana, presso il velodromo Monti, lo possiamo ritenere un incontro ufficiale storico. Il Presidente della FCI patavina Stefano Carletto e il Responsabile del comitato ACSI Padova settore ciclismo Giuseppe Andreose, hanno dato vita ad una lunga chiacchierata dove il ciclismo era al centro dei discorsi e a 360°.

 

Lo scopo di questo incontro è stato quello di portare i due enti che in provincia sono i più operativi in termini di ciclismo, a cooperare, per il bene di questo sport, secondo in Italia solo al calcio.

Ecco che il “protocollo d’intenti” sottoscritto dai due Presidenti, mira ad una cooperazione soprattutto su due discipline: pista e fuori strada.

 

” Il velodromo Monti ha bisogno di continue manutenzioni e per farlo decollare andrebbe coperto. Mi sto adoperando per trovare una soluzione al problema, ma c’è la necessità che questa struttura incominci a lavorare tutti i giorni affinché possa recuperare le eventuali risorse che servono per sostenerla. Ecco perché ho voluto incontrare Giuseppe Andreose; l’ACSI Padova settore ciclismo vanta oltre 2000 tesserati. Ecco allora, l’esigenza di aprire questa struttura anche agli amatori, facendo pagare una quota accettabile. Grazie a questa cooperazione e a questo sostegno, potremo promuovere l’attività giovanile dedicando delle giornate ad hoc per i ragazzi.

 

Sono oltre 300 i corridori amatori che da Padova e province limitrofe, hanno in deposito a Montichiari le loro bici da pista. Perché non rivalutare la nostra struttura e far sì che questi possano sfruttarla senza compiere trasferte onerose? Anche per quanto concerne il fuori strada, dobbiamo ammettere che tutta l’attività sui Colli Euganei è gestita da sempre dall’attuale ACSI Padova, mentre le nostre società giovanili non pensano ad organizzare manifestazioni per i loro ragazzi: probabilmente, la mancanza di esperienza porta le società a non affrontare il problema, privilegiando l’attività classica, cioè la strada. Ecco che anche qui l’ACSI Padova, potrebbe affiancare le nostre società nell’organizzare qualche manifestazione, visto il continuo crescere della MTB in Italia”

 

Queste le parole, in sintesi, del Presidente FCI Padova Stefano Carletto, visibilmente soddisfatto dell’incontro con Andreose.

 

“Chi mi conosce sa che sono sempre stato aperto a queste collaborazioni, poiché il ciclismo è universale e non dev’ essere valutato per sigle, ma per le persone che vi operano. Mi ha fatto molto piacere incontrare Carletto, perché questo dimostra elasticità e maturità ciclistica. Le divisioni e l’orgoglio non portano a nulla. Oggi serve collaborazione, poiché la situazione economica è sempre più stringente e da soli diventa sempre più difficile rimanere in piedi. Noi di ACSI Padova, negli anni, abbiamo gestito oculatamente le nostre risorse, ecco perché oggi le nostre società beneficiano di strutture come: transenne, impianto audio, pettorine, bandierine, cartelli e tutto l’occorrente per organizzare gare ciclistiche, sia su strada che mtb a titolo gratuito.

Noi saremo ben lieti di mettere a disposizione la nostra esperienza e le nostre strutture, nel caso in cui qualche società FCI padovana volesse intraprendere la strada dell’organizzare qualche gara di mtb e promuoveremo l’attività su pista per vedere di dare un contributo a questa disciplina lasciata un po’ in abbandono. Noi siamo convinti che se i genitori dei bambini si appassionano al nostro bellissimo sport, da amatori, poi ai figli può venire la voglia di correre con le giovanili. Serve un traino e noi lo facciamo da sempre e non è vero quello che a volte si sente dire che a noi non interessano i giovani. Comunque ci tengo a sottolineare che la società civile è fatta di tante componenti: persone giovani, di mezza età e anziani; in questo periodo storico chi soffre di più sono le persone di mezza età, per via della crisi e della mancanza di lavoro e sono quelle che meritano un po’ di svago, pertanto riteniamo che organizzare attività per chi sostiene la nostra economia e società, non sia certamente un male…”

 

Queste le parole del Responsabile ACSI Padova settore ciclismo Giuseppe Andreose.

 

 

Come detto, quello che si è visto al velodromo Monti di Padova, speriamo sia un primo passo verso la cooperazione tra le tante anime del ciclismo. L’apertura voluta dal Presidente dell’ FCI patavina Stefano Carletto confermata dal Responsabile ACSI settore Ciclismo di Padova Giuseppe Andreose, si spera, diventi un traino per altre situazioni simili.

Si può essere d’accordo o meno su come vengono gestite le sorti del ciclismo, ma bisogna essere consapevoli che in tutti i settori, oggi, serve fare “squadra” e rinchiudersi nel proprio orticello non porta a nulla.

 

Fonte  Gianluca Barbieri

 

 

 

 

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