Roberto Giacometti aveva 76 anni e stava andando in bicicletta con alcuni suoi amici nei dintorni di Roma, in zona Castel Di Guido. Sono passati tre anni da quel giorno, quando un’automobilista, Daniela B., lo ha investito, uccidendolo. Due suoi compagni di allenamento sono stati feriti gravemente.
L’episodio è rimbalzato a lungo sui media nazionali in quanto si trattava di uno dei primissimi casi in Italia di omicidio stradale. La donna che quel giorno ra al volante della sua auto rischiava una condanna di oltre 10 anni.
Con l’andare avanti del processo, il giudice ha stabilito per la donna una condanna di 3 anni e 6 mesi per omicidio stradale, ma, tramite il patteggiamento, la condanna è stata commutata in lavori di pubblica utilità.
Il figlio della vittima, quest’oggi, chiede giustizia a gran voce. “Questa signora non si farà un solo giorno di carcere. Ho scolpito nella memoria quel 26 marzo di 3 anni fa. La donna aveva travolto mio padre e altri 3 ciclisti su un rettilineo e inizialmente era fuggita. Si tratta di uno dei primi casi in Italia di omicidio stradale”.
Pochi giorni dopo l’incidente, inoltre, la signora ha postato questa foto che gira sui social network, nonostante la gravità della sua azione:
Leonardo, figlio della vittima, prosegue così lo sfogo: “Sapeva che avrebbe rischiato una condanna di oltre 10 anni. Non contenta né pentita dell’accaduto ha scritto quelle cose su Facebook. Insomma ha ucciso mio padre, una persona amata da tutti. Negli ultimi tempi andava spesso in bicicletta, prima era un infermiere del San Filippo Neri. La vita di un ciclista o di un pedone a quanto pare non vale nulla”.
A cura di Carlo Gugliotta per InBici Magazine