Una scelta che farà sicuramente discutere e che dividerà l’opinione pubblica tra favorevoli e contrari. In un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, Luca Scinto, direttore sportivo della Vini Zabù-KTM, ha annunciato che i corridori della squadra non utilizzeranno in gara nè il cardiofrequenzimetro né il misuratore di potenza. I corridori dovranno quindi correre solo “a sensazione”, senza avere dati specifici sui watt espressi e sul battito del cuore.
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Luca Scinto motiva così la scelta: “In tanti erano ossessionati da quei valori e se ne facevano condizionare. Basta, voglio che corrano liberi. È giusto utilizzarli in allenamento, per migliorarsi. Ma in gara mi sono stancato di sentire frasi del tipo “Andavo a 400 watt e mi sono staccato comunque” o “Non mi salgono le pulsazioni, sono stanco”. Senza i dati della frequenza cardiaca e dei watt, sembra che non sia più possibile pedalare. Io non voglio dirigere degli automi, ma atleti che imparino ad ascoltare il corpo, a gestirsi. A capire i momenti senza necessariamente guardare dei dispositivi elettronici. Anche perché può capitare che in gara tutto possa cambiare da un momento all’altro”.
A cura di Carlo Gugliotta per InBici Magazine