Intervistato durante la trasmissione di Elleradio “Ultimo Chilometro”, Gianluca Santilli ha parlato nella sua duplice veste, quella di presidente del comitato organizzatore della Granfondo Campagnolo Roma e di responsabile del settore amatoriale FCI.
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Iniziando dall’evento del prossimo 11 ottobre, l’avvocato Santilli ha affermato: “l’amministrazione di Roma che ci ha chiesto di passeggiare un po’ di più nel centro della capitale, quindi quest’anno il gruppo transiterà dopo la partenza per via del Corso, Piazza del Popolo e il Lungotevere fino a Castel Sant’Angelo e San Pietro. Per il resto il percorso sarà lo stesso, anche se non passeremo per Velletri a causa di alcuni problemi al manto stradale. Ci sarà poi da affrontare il Rostrum, una salita di soli 620 metri che ha però una pendenza del 12%, con il finale al 18% sui sanpietrini. Questo muro si trova a Montecompatri, ma in cima ci sarà anche un bel ristoro. All’ultimo chilometro si transiterà sotto Porta San Sebastiano e a piazza Numa Pompilio ci sarà l’arrivo. Il percorso non è banale dal punto di vista tecnico: le salite saranno cronometrate e la squadra che arriva più numerosa al traguardo vincerà un telaio Protos De Rosa. Correlato alla granfondo ci sarà anche l’Imperiale – The Appian Way, una pedalata con vestiti e bici d’epoca. Organizzare qui a Roma una cosa del genere è molto semplice: l’Appia Antica ha delle pietre che risalgono al 300 avanti Cristo e ricalcheremo il vecchio Giro del Lazio, con il passaggio per la Caffarella”.
Durante lo scorso inverno c’è stata la fuoriuscita della Federazione Ciclistica Italiana dalla consulta: di conseguenza molti amatori hanno ritardato il proprio tesseramento non sapendo se avrebbero avuto la possibilità di prendere parte a gare amatoriali degli enti o della Federazione. “Attualmente abbiamo capito che la Consulta è un organo giuridicamente inesistente – ha affermato Santilli – quindi ha fatto il suo tempo, era nata solo per un controllo assicurativo. Si è cercato quindi di aumentare lo standard di qualità: quando partecipo a una gara voglio stare sicuro, quindi avere gli incroci presidiate, le ambulanze, ecc. Il Coni ha detto che le Federazioni devono dare dei regolamenti e gli enti si devono adeguare in base alle loro esigenze. Abbiamo quindi presentato agli enti una specie di decalogo con gli aspetti della sicurezza e del tesseramento: il doppio o triplo tesseramento porta via soldi, quindi abbiamo prima di tutto lavorato su questo. Insieme all’Acsi abbiamo firmato una prima convenzione: l’Acsi ha sposato a pieno il nostro decalogo. Mi auguro che nel 2016 si riesca ad avere una situazione molto più trasparente, ma bisogna coordinarsi con tutti gli enti, perché la Federazione non è unica depositaria della verità assoluta”.