Un viaggio in bicicletta fra le natura australiana. È questa l’avventura che nel novembre scorso hanno intrapreso la signora Maria Cristina Merloni, guida cicloturistica UISP, con il figlio Giacomo che vive in Australia da diversi anni, partendo da Perth per giungere fino ad Albany. Un percorso di 1060 chilometri nell’Australia occidentale ripercorrendo il percorso della Mundabiddi Trail, parola aborigena che significa “sentiero attraverso la foresta”, secondo la lingua locale Noongar. Inaugurata nel 2013, la Mundabiddi Bike Trail è la pista ciclabile a lunga distanza più grande al mondo con un tracciato quasi completamente off-road che si snoda in mezzo alla natura fra gli alberi di eucalipto. Un percorso che madre e figlio si erano ripromessi di fare insieme per intero da qualche anno, dopo aver percorso i primi chilometri della prima tappa qualche anno fa. Viaggio in una nazione caratterizzata da un forte cultura legata al concetto bike-friendly come dimostra il fatto che la stessa città di Perth è completamente ricoperta di piste ciclabili con le persone che tutte le mattine escono per andare in bicicletta o semplicemente a correre.
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I periodi ideali per affrontare questo viaggio, sono fra ottobre e novembre oppure fra febbraio e marzo per evitare le temperature troppo elevate o l’inverno, che in Australia va da marzo a maggio. Percorso che alcuni affrontano come una vera e propria prova contro il tempo, il record di velocità assoluta è di quattro giorni, sei ore e trentanove minuti, ma che molti come Cristina e Giacomo affrontano con più calma per godersi maggiormente il paesaggio. La possibilità di modulare il percorso in base alle proprie esigenze è favorita anche dalla presenza di diverse aree di campeggio circa ogni 50 km. Aree che vengono definite Hut e che sono dotate di un angolo per cucinare, dei servizi igienici, zona per stare con i sacchi a pelo e anche delle taniche d’acqua per potersi rifornire. Entrando nello specifico madre e figlio hanno impiegato 14 giorni per questo viaggio, affrontando ogni giorno circa 70-80 chilometri. La presenza del figlio lì in Australia è stata sicuramente una motivazione in più per affrontare il viaggio, ma è possibile organizzare nei minimi dettagli il viaggio anche dall’Italia visto che in giro si trovano diverse informazioni e c’è un gruppo Facebook sempre aggiornato, utile anche per chiedere informazioni in tempo reale. Gruppo Facebook molto utile anche per avere un’idea su cosa portarsi dietro e sui materiali per la bicicletta. Interessante sotto quest’ultimo punto di vista la scelta di Cristina ed il figlio che hanno optato per delle mountain bike non nuovissime, senza ammortizzatori e neanche freni a disco, proprio per poter effettuare delle riparazioni più facilmente.
Proprio la paura di problemi meccanici seri era una delle preoccupazioni di Cristina prima del via: “Uno dei possibili problemi era che un eventuale guasto irreparabile che poteva mettere la parola fine al nostro viaggio. Noi eravamo comunque molto attrezzati, ma nonostante ciò in una delle prime giornate la bicicletta di Giacomo ha avuto un brutto salto di catena e la catena si è andata ad incastrare in un brutto punto. Fortunatamente dopo una mezz’ora siamo riusciti a risolvere il problema e ripartire”. “C’era molta gente lungo il percorso che usava delle biciclette Gravel – aggiunge Cristina – Ma si può fare anche con delle MTB senza particolari problemi. È un percorso con tratti in sabia e in alcune zone ci sono radici ed avvallamenti, ma comunque si tratta di una ciclabile non molto tecnica e quindi non ci sono particolari problemi”.
I due con loro si sono portati una cucina da campo e soprattutto una tenda visto che è si possibile dormire negli Hut, ma era sempre meglio la tenda visto la presenza di insetti e ragni. Il viaggio è infatti immerso completamente nella natura sia dal punto di vista della fauna che della flora: “Abbiamo incontrato quotidianamente canguri, emù e tantissimi uccelli come i pappagalli o aquile. Dal punto della natura è un viaggio veramente bello. Inoltre a novembre è il periodo della fioritura è sembra di esser in un cinema dal vivo. La foresta nella parte centrale del percorso è veramente bella e maestosa. Ci sono degli eucalipti chiamati karri che sono veramente giganti. Per 4-5 giorni abbiamo pedalato in questo bosco e sembrava di esser in una cattedrale di alberi. Molto emozionante anche verso la fine quando si arriva nei pressi dell’oceano e si pedala quasi a picco sul mare sentendo l’odore dell’oceano”.
Un viaggio del genere potrebbe spaventare molte persone per via dei presunti costi, ma in realtà la spesa principale è quella relativa all’aereo che può essere in parte ridotta prenotando con grande anticipo. Escludendo il biglietto aereo però Cristina sottolinea come “possano bastare poche centinaia di euro per affrontare il viaggio in bicicletta” visto che i vari Hut sono ben forniti e le spese vanno soprattutto per il cibo, ma essendoci vari villaggi vicini al percorso si riescono ad evitare spese elevate ed inoltre è possibile affittare le biciclette in loco. Alle spese da tenere in conto prima di partire vanno sicuramente aggiunte le nove mappe cartacee del percorso. Mappe che è fondamentale avere appresso ed è possibile reperirle con grande facilità acquistandole su Internet.
Un viaggio quindi unico e affascinante da poter affrontare comodamente su una bici con calma senza aver l’ansia di dove dormire la notte visto i vari rifugi presenti nel percorso. Un viaggio che Cristina e Giacomo hanno raccontato nel loro sito DigiBike.
Per pianificare il viaggio
Il sito di Munda Biddi Trail Foundation:
https://www.mundabiddi.org.au/trip-planning
La mappa interattiva per segmentare in tappe il percorso:
https://trailmaps.site/maps/mundabiddi
Il gruppo Facebook dei riders del Munda Biddi, ottimo per chiedere info in tempo reale:
https://www.facebook.com/groups/454889594682923/
Contatti di Maria Cristina Merloni per qualsiasi informazione o dubbio:
Mail: cristina.merloni@gmail.com
Telefono: 338 8684258