Il Gran Premio di Capodarco, storica manifestazione che si svolge ogni anno il 16 agosto e che prevede al mattino la gara per cicloamatori e al pomeriggio quella per Under 23, quest’anno non si svolgerà.
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E’ una notizia davvero brutta per tutto il ciclismo: l’annullamento di questa manifestazione ci fa capire ancora di più che probabilmente quest’anno riusciremo a vedere gare di ciclismo molto importanti, come il Giro d’Italia o il Tour de France, ma probabilmente non riusciremo a vedere nessuna di queste manifestazioni per Under 23, amatori e giovani.
A darne l’annuncio ufficiale è Gaetano Gazzoli, in un’intervista rilasciata durante la trasmissione radiofonica Ultimo Chilometro, programma in onda sul nostro sito web ogni martedì dalle 18:30 alle 19:30. Di seguito vi proponiamo l’estratto dell’intervista. Nelle parole di Gazzoli si riesce a comprendere tutta l’amarezza di una decisione davvero sofferta, ma soprattutto ci lascia capire che sarà impossibile vedere – almeno in questa fase di prevenzione da un possibile contagio da Coronavirus – delle gare di ciclismo come siamo abituati a pensarle. In effetti, il ciclismo dei giovani e degli amatori è anche e soprattutto convivialità, stare insieme, fare il tifo per i ciclisti e condividere alcuni momenti molto belli.
“Voi immaginate anche semplicemente il pranzo dei corridori prima della corsa – spiega Gazzoli – come si fa a organizzare un pranzo presso la comunità di Capodarco in questa situazione? E’ davvero impossibile. Un altro grande problema riguarda le strutture alberghiere: ogni squadra deve occupare un piano di un hotel, e per la nostra logistica è difficile far rispettare questa regola. E poi, la gente: come è possibile immaginare un Gran Premio di Capodarco senza il pubblico?“.
Gazzoli spiega anche che non c’erano problemi economici che avrebbero potuto ostacolare la corsa: “Nessun problema, anzi: gli sponsor e i contributi regionali sarebbero entrati senza problemi, quindi la scelta di non organizzare non è economica, ma semplicemente capiamo che ci sono delle regole che devono essere rispettate, ma che per noi è difficile far rispettare”.