Luca Pacioni, professionista dal 2016, quest’anno è tornato alla corte di Gianni Savio e subito, alla prima gara in Venezuela, ha saputo centrare il gradino più alto del podio. Un inizio promettente che però si è scontrato con l’avvento del Covid. Ora che si intravede la ripartenza, il velocista dell’Androni Giocattoli Sidermec vuole farsi trovare pronto.
Il corridore romagnolo racconta i primi mesi di questo 2020: “Sono partito forte perché ero riuscito a fare una buona preparazione invernale. In Venezuela, come mi aveva richiesto il team, ho conquistato una vittoria. Sfortunatamente, al rientro mi sono ammalato e questo ha condizionato nella prima parte le mie prestazioni in Malesia. Dovevo correre le Strade Bianche ma poi hanno bloccato tutto. Come la maggior parte dei ciclisti quindi ho passato il lockdown sui rulli o facendo un po’ di palestra. Ora qui a Livigno sto cercando il colpo di pedale in vista della ripresa”.
Come ti trovi in Androni?
“Ero già stato qui nei primi due anni da professionista e conoscevo l’ambiente. L’arrivo di Davide Gabburo, con cui mi trovo molto bene, mi ha fatto davvero piacere. Devo inoltre ringraziare il team perché non mi fa mai mancare nulla”.
Da un po’ di tempo abiti in provincia di Bergamo, dove ti piace allenarti solitamente?
“Ormai è da quattro anni che vivo nella bergamasca e torno a casa solo qualche week end per vedere i miei genitori. Mi piace molto allenarmi su queste perché mi trovo al crocevia di tre valli e, oltre alla pianura, ho anche molte salite tra cui scegliere. Tra le altre mi piace fare il Selvino e la Roncola che è attaccata a dove abito ora”.
Secondo te, quali saranno le differenza in corsa in una stagione anomala come questa che sta per ricominciare?
“Sarà una stagione molto intensa dove tutti andranno forte vista anche la concentrazione delle corse in pochi mesi. Penso che nelle volate ci sarà molta più confusione. Le squadre World Tour organizzate con dei treni daranno battaglia e sarà ancora più difficile lottare. Il nostro velocista di punta sarà Manuel Belletti. Spero di avere spesso la possibilità di correre al suo fianco, anche per darci una mano a vicenda. Io sono disponibilissimo a mettermi al servizio o a prendere i gradi di capitano quando mi sarà data l’occasione”.
Quali sono gli obiettivi che ti sei posto?
“Non ho obiettivi particolari per ora, penso solo a vincere il più possibile. Logicamente la ciliegina sulla torta per me sarebbe conquistare la tappa del Giro d’Italia con arrivo a Cesenatico. Sarà un percorso difficile ma in salita mi so difendere e darò il tutto per arrivare li davanti”.
Per uno come te, abituato a fare bene anche alle corse asiatiche, può pesare l’assenza di corse minori in questo 2020?
“Le corse in Asia non sono di primissimo valore ma allo stesso tempo non sono da sottovalutare anche perché il livello si sta alzando sempre di più. A fine stagione contano anche quelle vittorie che oltre a fare morale ti danno un po’ di visibilità. Spero comunque di raccogliere il massimo in questa stagione per trovare un contratto per il prossimo”.