NIZZA – Fabio Aru è pronto a vivere il Tour de France, anche se “i punti di riferimento per tutti sono pochi. Ho visto che gli avversari sono molto preparati: io ho qualcosa in meno rispetto a loro, cercherò di stare molto attento nei primi 10 giorni per poi vedere cosa posso fare”. Qui al Tour de France, il corridore della UAE Team Emirates ha ottenuto l’ultima vittoria prima di un lungo digiuno che dura dal 2017. All’epoca, Fabio era in maglia Astana, vestiva la divisa tricolore e si è imposto a La Planche Des Belles Filles.
Dal 18 al 25 Gennaio 2025 in Costa Blanca
Pedala con Riccardo Magrini, Luca Gregorio e Wladimir Belli
i commentatori del cisclimo su Eurosport Italia
Scopri di più
“In quella stagione ho ottenuto una vittoria davvero speciale – spiega Aru – sì, posso dire di avere un conto in sospeso con il Tour de France, ma è tutto diverso rispetto a come siamo abituati, anche correre a settembre sarà una novità importante perché le temperature non saranno le solite alle quali siamo abituati”.
Eventualmente, il portacolori della UAE Team Emirates è disposto a mettersi a disposizione della squadra: “Non ho problemi, anzi: non mi sono mai tirato indietro quando c’è da faticare per gli altri. Se dovessi lavorare per Pogacar non sarebbe un problema. Tadej parte senza troppe pressioni perché è al suo primo Tour, ma credo che tanti di noi in squadra abbiano l’esperienza giusta per dargli dei consigli”.
Nella conferenza stampa che precede la grande partenza del Tour, Aru risponde anche alle critiche che gli sono piovute dopo Il Lombardia e la possibilità che si era paventata, in un primo momento, che lui potesse non disputare il Tour: “Continuano tutti a chiedermi quando tornerò quello di una volta, ma questo è. Ho avuto una giornata storta al Lombardia e sembrava fosse cascato il mondo, ma non è così. Inizierò questo Tour con calma e non mi sento di parlare di obiettivi”.