Diciamo la verità, non ci crede nessuno. Vi pare normale che una delle squadre World Tour più forti al mondo, la Deceuninck-QuickStep, mandi un massaggiatore a consegnare una borraccia a 17 km dal traguardo quando sanno benissimo che il limite è entro i 20 km dall’arrivo? Non posso neanche scrivere che si tratta di un errore da dilettanti, semplicemente perché i dilettanti non fanno questo tipo di errore.
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Mi è sembrato invece abbastanza chiaro l’intento della Deceuninck-QuickStep: togliere a Julian Alaphilippe la maglia gialla. Non perché il corridore e la squadra non la vogliano, ci mancherebbe altro, ma semplicemente perché, come ben sappiamo, la maglia gialla dà tante energie in più, am ne toglie anche tante altre. Cerimoniale post tappa, si torna tardi in albergo, interviste, conferenza, antidoping. Insomma, ogni giorno ce ne è una. Perdere la maglia su una tappa del genere sarebbe stato impossibile: e a questo punto mi viene in mente che l’unica strategia poteva essere quella.
Lo scorso anno Julian Alaphilippe ha incantato il mondo con la sua grande prestazione al Tour de France e la maglia gialla persa solo a tre tappe dalla conclusione. Ha dominato il Tour, ma alla fine lo ha perso. nei mesi seguenti ha sempre cercato di volare basso, affermando di non essere un corridore in grado di vincere la maglia gialla. Ma in fondo quando sei in ballo devi ballare: bellissima la vittoria di domenica con dedica al padre, ma probabilmente Julian vorrebbe dedicargli un simbolo ben più importante. Vedremo se gli avversari saranno d’accordo, ma nel frattempo con questa mossa si è mancato di rispetto alla maglia gialla. Quando si indossa un simbolo così importante bisogna onorarlo fino alla fine: il resto dovrebbe contare poco. Poi la strategia c’è sempre, ma in questo caso l’errore sembra essere davvero troppo grossolano.