Ci voleva proprio questa vittoria di Marc Hirschi al Tour de France. Quando vince un giovane corridore è sempre bello, ed è una vittoria che capita nel momento perfetto per stemperare le polemiche dello sprint di ieri. Nel 2018, a Innsbruck, quando risuonò quel nome, tutti si immaginavano un grande exploit di questo ragazzo, ma vederlo già vincente al Tour due anni dopo il suo passaggio al professionismo è davvero tanta roba.
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Un ottimo lavoro è stato fatto anche dalla Sunweb, che ha deciso di puntare fortemente su una serie di giovani corridori davvero molto interessanti, molti dei quali cresciuti nel proprio settore giovanile, dal quale proviene lo stesso Hirschi, che nel 2018 correva nella formazione Continental della squadra che lo ha portato al Tour. Un altro nome molto interessante è quello di Nils Eekhoff, indipendentemente da ciò che è successo ai mondiali del 2019, quando fu squalificato per scia prolungata e il titolo iridato tra gli Under 23 venne assegnato al nostro Samuele Battistella. Per non dimenticare Cees Bol, già vincitore di molte corse a soli 25 anni.
Hirschi ha vinto nel segno di Fabian Cancellara. L’ex corridore svizzero è suo procuratore e lo segue negli allenamenti. C’è qualcosa di Fabian nel dna di Hirschi? Sicuramente il fatto che entrambi siano dei corridori molto potenti, che riescono a portare via delle fughe con una forza incredibile. Hirschi potrebbe forse togliersi molte più soddisfazioni di un corridore plurititolato come Fabian Cancellara, vista la potenza che dimostra anche in tappe di montagna. Ma non mettiamogli pressioni: questo ragazzo deve crescere e togliersi le giuste soddisfazioni, pedalata dopo pedalata.