Se la tappa di ieri è stata la più selettiva e dura del Tour de France 2020, la frazione odierna potrebbe far saltare definitivamente il banco. Cinque Gpm ma sei salite, con una scalata durissima che inizia a 38 dal traguardo, che potrebbero scavare distacchi importanti e indirizzare in maniera netta la Grande Boucle giunta alla sua 18esima tappa.
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Il percorso
Partenza da Méribel, tutta in leggera salita fino al chilometro 25. Al 13esimo lo sprint intermedio di Aime, dove dovrebbero sfidarsi come d’abitudine Peter Sagan, Sam Bennett e Matteo Trentin in una lotta per la maglia verde che vede l’irlandese favorito. Dopo il chilometro 25, iniziano le salite vere e proprie con il Cormet de Roseland, un Gom di prima categoria da 18,6 chilometri con una pendenza media del 6%. Dopo la discesa breve strappo con la Côte de la route des Villes, 3 chilometri sempre attorno al 6%. Dopo circa 75 chilometri di corsa inizia il Col des Saisies, ascesa molto lunga ma senza pendenze eccessive (14,6 km, 6,4% di media) che di fatto introduce nella seconda parte di gara.
Il Col des Aravis (poco meno di 7 chilometri al 7%) è il secondo Gpm di giornata classificato come prima categoria, e si conclude a poco più di 55 dall’arrivo. Superata la quarta insidia di montagna, lunga discesa verso l’imbocco di una delle salite più dure dell’intera corsa.
Il Montée du Plateau des Glières misura solo 6 chilometri ma ha una pendenza media dell’11,2%. Qui le squadre non dovrebbero più essere un fattore ed eventuali attacchi potrebbero scavare distacchi importanti. Da considerare anche che il traguardo dal Gpm (Horse Categorie, e che assegna anche abbuoni in tempo ai primi 3) dista ancora 31,5 chilometri dall’arrivo.
Intercalato il Col des Fleuries. Pur non essendo classificato come Gpm, misura circa 5 chilometri con una pendenza media del 5%. E al termine di una frazione del genere, può scavare differenze importanti. A chiudere la tappa, una decina di chilometri in discesa, con gli ultimi 3-400 metri a salire leggermente verso il traguardo di La Roche-sur-Foron.
L’altimetria
I favoriti
Con la sola cronometro verso la Planche des Belles Filles come ostacolo verso Parigi, Primoz Roglic può fare un passo in avanti importante verso la maglia gialla. Il corridore della Jumbo-Visma, squadra più forte della corsa in salita, può mettere un’ipoteca sul successo finale ma dovrà reggere le tante difficoltà di giornata.
I 57” di vantaggio su Tadej Pogacar (UAE Emirates) nella generale non sono certo rassicuranti, ma quest’ultimo ha sofferto ieri e non sembra nella condizioni di spostare gli equilibri in maniera sufficiente per cambiare il verdetto più atteso del Tour. A sua volta, Pogacar ha una trentina di secondi di vantaggio su Miguel Angel Lopez, che ha scavato un buon margine sugli avversari nella lotta per il podio e attualmente sembra il favorito per chiudere terzo, anche se con una crono da 36 chilometri da affrontare difficilmente potrà insidiare i due sloveni. Per lui, in ogni caso, sarebbe importante incrementare il vantaggio sugli inseguitori, proprio per mettersi al sicuro prima della prova contro il tempo della 20esima tappa.
Anche questa tappa, in ogni caso, si presta alle fughe, anche se agli attaccanti della prima ora serviranno coraggio e gambe per superare il dislivello previsto in questa frazione. A favore loro gioca il controllo della Jumbo-Visma, che ha poco interesse nel tener chiusa la corsa: a Roglic non servono gli abbuoni, ma perdere anche solo una manciata di secondi potrebbe risultare fatali per i suoi sogni in giallo.