IMOLA – Julian Alaphilippe ha coronato il sogno che tutti i ciclisti coltivano, quello di diventare campione del mondo: “E’ un sogno che si realizza. Vorrei ringraziare tutta la nazionale e i miei compagni di squadra che hanno lavorato per me. Questa è la maglia che sognavo fin da quando ero piccolo, è un sogno che si realizza. Sono venuto qui concentrato e motivato, e sono felice di aver raggiunto uno dei più importanti obiettivi della mia carriera”.
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Alaphilippe è reduce da un Tour de France dai due volti: dopo un avvio importante, con il successo a Nizza nella seconda tappa e la maglia gialla, nell’ultima parte di corsa Julian sembrava essere meno brillante: “Al Tour ho cercato di fare del mio meglio per il team, ma da quando ho perso la maglia gialla ho capito che avrei dovuto concentrarmi per vincere il mondiale. L’anno scorso il mio Tour è stato molto diverso perché ho lottato fino alla fine per la maglia gialla, quest’anno sono stato felicissimo di aver vinto la seconda tappa a Nizza e aver indossato la maglia gialla, ma ho cullato questo sogno dentro di me e ora è diventato realtà”.
“Con la squadra abbiamo cercato di rendere dura la corsa – spiega il neo campione del mondo – e la Svizzera ha lavorato per dieci uomini quando ha attaccato Pogacar. Noi abbiamo mantenuto la concentrazione perchè sapevo cosa fare nel finale”.
A Nizza, Alaphilippe aveva commosso il mondo intero dedicando la vittoria a suo padre, scomparso lo scorso giugno: “Nella vita tutti noi passiamo momenti difficili, ho trovato la forza di continuare dentro me stesso. Quando vinci e le cose vanno bene è tutto ok, ma in questi momenti difficili sono riuscito a trovare me stesso”. E gli impegni non finiscono qui: da mercoledì il francese sarà impegnato nelle classiche delle Ardenne, in quanto prenderà parte alla Freccia Vallone, da lui vinta già nel 2018 e nel 2019: “Ora penserò alle classiche e prenderò parte anche al Giro delle Fiandre per la prima volta nella mia carriera. La quadra ci tiene molto, è una corsa che non conosco e voglio prendervi parte senza stress”.
A cura di Carlo Gugliotta, inviato ai mondiali di ciclismo a Imola per InBici Magazine