ANVERSA – Il Giro delle Fiandre 2020 sarà la classica dei tifosi senza i tifosi. La situazione epidemiologica, dovuta dalla pandemia di Coronavirus, ha imposto delle scelte drastiche al comitato organizzatore. Niente tifosi alla partenza e all’arrivo, e muri chiusi al pubblico. La decisione di chiudere le salite che caratterizzano il Fiandre è stata sofferta, ma decisiva ai fini del contenimento del contagio: ogni anno secondo Sporza, circa 800.000 persone si riversano a bordo strada per seguire la gara. Numeri da capogiro. “State a casa, guardate la corsa da casa”: questa è la raccomandazione che si sente da diversi giorni qui in Belgio.
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Anche la zona di partenza sarà molto diversa rispetto a come siamo abituati. Niente palco al centro della piazza di Anversa, ma solo un piccolo podio nei pressi della partenza, a due passi dal torrente Schelda. Chi segue il Giro delle Fiandre sa bene che ogni anno viene allestito un palco degno di uno show di una rock star, ma quest’anno la festa sarà molto più sobria.
Una delle cose che mancherà di più al Giro delle Fiandre sarà il passaggio sul Muur van Geraardsbergen, detto anche Grammont. E’ la salita simbolo del Giro delle Fiandre. In passato, quando il traguardo era a Ninove, il Grammont era il penultimo muro, invece negli ultimi anni è stato reinserito a 90 km dal traguardo.
Domani il Muur non ci sarà, e non per ragioni legate al Covid-19. La decisione era già stata presa lo scorso anno, in quanto non c’è la possibilità di effettuare questo passaggio a causa di alcune diatribe tra il comitato organizzatore e i rappresentanti del Comune di Geraardsbergen.
La Ronde van Vlaanderen perde quindi due dei principali protagonisti, il pubblico e il Muur. Ma il fascino di questa corsa resta invariato: non lo diciamo solo perché partiamo da campioni in carica, grazie alle vittorie conquistate nel 2019 da Alberto Bettiol e da Marta Bastianelli (quest’ultima non ci sarà in quanto la Alè-BTC-Ljubiana ha rilevato un caso di Coronavirus in squadra ed è in isolamento), ma anche perché questa classica rimane una delle più belle al mondo, aperta a più soluzioni. Inoltre, il circuito finale che prevede il Kwaremont e il Paterberg da ripetere più volte è qualcosa di veramente unico al mondo, e regalerà una gara bellissima anche se non ci sarà il pubblico.
Dando un’occhiata ai partenti di domani, la squadra più completa al via sembra essere, come al solito, la Deceuninck-QuickStep che schiererà al via il campione del mondo Julian Alaphilippe. Accanto a sé, il francese avrà una formazione composta da corridori che in qualsiasi altra squadra potrebbero essere capitani. Attenzione a Kasper Asgreen, secondo lo scorso anno, e a Florian Senechal, che sta facendo un’ottima stagione.
I due principali favoriti per il trionfo finale sembrano però essere Mathieu van Der Poel e Wout van Aert. L’assenza della Parigi-Roubaix farà vivere il Giro delle Fiandre come una sorta di finale secca: non ci sarà nessuna rivincita tra una settimana. E sarà bello vedere questi due grandi avversari del ciclocross darsi grande battaglia sui muri in pavè.
Capitani unici delle proprie rispettive formazioni sono Alberto Bettiol e Matteo Trentin: i due corridori italiani avranno la possibilità di giocarsi la corsa, complice anche l’assenza di Van Avermaet che libera Trentin dai compiti di gregario. Attenzione anche a Sonny Colbrelli, che sulle pietre del Fiandre ha sempre avuto buon feeling, e a Mads Pedersen, l’ex campione del mondo che ha già centrato un secondo posto in questa classica.
La startlist è davvero ricca di potenziali vincitori, come anche Nils Politt, Alexander Kristoff, Niki Terpstra, Tim Wellens e Maximilian Schachmann. Godiamoci la corsa con un occhio al Giro d’Italia: sarà una bellissima giornata di ciclismo, e siamo pronti a viverla anche qui su InBici.net con aggiornamenti sia dalla corsa rosa che dalla Ronde van Vlaanderen.
A cura di Carlo Gugliotta, inviato al Giro delle Fiandre per InBici Magazine