Capire su basi scientifiche e sociologiche l’aumento incontrastato dei monopattini elettrici nella micro-mobilità è stata una delle mancanze oggettive dell’analisi di Governo che si è soffermato in superficie a questo fenomeno in ascesa non valutando attentamente la motivazione che ha portato a questo mezzo.
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È la sostenibilità la parola chiave che dà accesso e collega alle strategie che si devono attuare per creare le piste ciclabili. La città urbana è il simbolo di una realtà che va mutando e ha bisogno di aiuto e direzione verso una politica che non si fermi ad interpretazioni personali e soprattutto prenda come esempio paesi come la Norvegia, la Danimarca, l’Inghilterra ecc… dove si sono create infrastrutture adeguate con una sicurezza ai massimi livelli.
Facciamo un esempio: Ad Oslo (Norvegia) il tasso di mortalità nel 2019 con la congestione del traffico nell’area urbana, è stata pari a 0.
I monopattini elettrici sono arrivati come una calamità naturale che sta “rubando” la scena ad autovetture, a moto, a bici e ai pedoni, dove avanza il concetto di questa novità che comunque va sempre commisurata nel tempo e relegata ad una sicurezza migliore.
I dati in Italia sono molto incoraggianti sulle vendite del prodotto indipendentemente dal Bonus governativo attuato. Si stima dalla fonte GfK, che tra gennaio e luglio 2020 vi è stata un’impennata della corsa all’acquisto del monopattino elettrico e il valore del mercato è cresciuto fino a raggiungere il 140% che è un dato estremamente significativo. Con una vendita di cica 125.000 unità, anche se in ritardo rispetto ad altri paesi europei la scossa è avvenuta. Il picco maggiore è stato nel mese di luglio 2020 (+52,6% per ogni unità). Un altro dato incoraggiante è quello in cui si è passato da un acquisto medio di 193 € a 320 € per la categoria E-Mobilty dove il monopattino elettrico si è imposto al 90% delle vendite rispetto agli altri prodotti del comparto, escluse le biciclette elettriche e quelle a pedalata assistita.
Il concetto base è il cambiamento radicale che può avvenire con questo mezzo.
Il monopattino è ambito. Per citare un esempio, la casa automobilistica Audi è stata la prima nel credere nella loro funzionalità e da lì a poco il mercato economico ha avuto un risvolto diverso, nel senso che il monopattino incide molto nella società con un impatto a basso costo, occupa uno spazio minimo, quindi trasportabile ovunque, il prezzo è contenuto, i consumi sono parchi, quindi anche la manutenzione a livello di costi ne trae vantaggio.
Ad esempio: la batteria di un monopattino elettrico ha un costo di ricarica completa che va tra i 5 ed i 6 centesimi di corrente elettrica, circa 1,50 € al mese in bolletta.
Dal 2021 sarà equiparato ad una bicicletta e quindi a normative ben precise da rispettare.
Si passa dal divieto di non oltrepassare la potenza di 0,50 Kw pena ammenda che va da 200 € a 800 €, alla confisca amministrativa del mezzo ed infine alla sua distruzione.
È vietato sotto i 14 anni e vige il rispetto dei dispositivi di sicurezza come il casco per i minorenni, dal rispetto dei limiti di velocità, che nella strada urbana in una pista ciclabile sulla carreggiata è di 25 km/h e di 6 km/h nelle aree pedonali.
Spostandoci invece sulle strade urbane il limite di velocità è di 50 Km/h.
Obbligatoria l’accensione delle luci mezz’ora dopo il tramonto e quando si presentano situazioni atmosferiche avverse. Obbligo per la sicurezza anche del giubbotto retroriflettente per le stesse situazioni citate.
Il monopattino elettrico si può definire così: Un mezzo “rivoluzionario” che sta creando basi solide per efficienza e praticità, ma che in Italia deve dimostrare il suo vero valore per la compatibilità e la sicurezza della cultura stradale, coadiuvata da infrastrutture adeguate, dove i Comuni hanno il compito capillare di vigilare e proporre anche nuove idee normative, conoscendo la propria realtà.
Mauro Di Fabrizio