Si chiama “rewind” la rubrica di fine anno di InBici che vi ripropone, selezionati dalla redazione giornalistica, gli articoli più interessanti del 2020.
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Una carrellata avvincente di personaggi e avvenimenti per riavvolgere il nastro della storia e ricordarci le pagine più belle di una stagione che, pur tra mille limiti e restrizioni, ci ha comunque regalato esperienze da condividere ed emozioni da non dimenticare.
Un album di memorie per cristallizzare le storie più appassionanti e rivivere assieme a noi la cronistoria di un anno ormai al crepuscolo.
IMOLA 2020, ASSOLO IRIDATO DI ALAPHILIPPE
Julian Alaphilippe piazza il colpaccio e vince la prova in linea dei Campionati del Mondo di Imola 2020. Un’azione cercata e voluta dal francese che ha piazzato la rasoiata nel finale della Cima Gallisterna, staccando tutti i suoi diretti avversari.
Niente da fare per il grande favorito della vigilia, Wout Van Aert che, dopo aver controllato la corsa con i suoi, non è riuscito a seguire il transalpino, dovendosi accontentare della seconda posizione con il vincendo la volata dei battuti. Medaglia di bronzo per Marc Hirschi che ha confermato tutto il suo valore con un mondiale da protagonista. Il migliore degli italiani è Damiano Caruso che ha chiuso in decima posizione.
Un successo storico per Alaphilippe che riporta la Francia sul tetto del mondo 23 anni dopo l’iride conquistato da Laurent Brochard nel ’97.
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La cronaca
Fuga di Marco Friedrich (Austria), Torstein Traeen (Norvegia), Jonas Koch (Germania), Eduard Grosu (Romania), Ulises Castillo (Messico), Daniil Fominykh (Kazakistan) e Yukiya Arashiro (Giappone) che parte poco dopo il via. Il gruppo, non preoccupato dagli attaccanti, tiene sotto controllo la situazione con la corsa che si congela per oltre 200 chilometri.
Il ricongiungimento avviene a 61 dall’arrivo, quando la Francia infligge la prima accelerazione per scremare il plotone. Il forcing transalpino accende la corsa che si infiamma a due tornate dal termine quando, salendo per la penultima volta verso Cima Gallisterna, Tadej Pogaçar si lancia in un’azione solitaria.
Lo sloveno fa paura, ma non riesce a guadagnare più di 30 secondi, grazie al lavoro della nazionale del Belgio. Salendo verso Mazzolano nel corso dell’ultimo giro, Pogacar viene ripreso da Tom Dumoulin che prova l’azione, ma viene immediatamente rintuzzato. Si apre una fase di scatti e controscatti nel corso dei quali si muove l’Italia con Damiano Caruso e Vincenzo Nibali, ma non c’è margine per andare. Nell’avvicinamento all’ultima salita, ci prova anche Fausto Masnada che riesce a portar via un gruppetto. Tra i big c’è esitazione, ma alla fine è nuovamente la nazionale belga a prendere in mano le operazioni, portando tutti compatti all’ultimo passaggio su Cima Gallisterna.
Qui è Marc Hirschi a prendere in mano le operazioni. Il forcing dello svizzero fa male e alla sua ruota restano solamente Wout Van Aert, Primoz Roglic, Michal Kwiatkowski, Jacob Fuglsang e Julian Alaphilippe. Proprio quest’ultimo è il più brillante e, in vista dello scollinamento, piazza il suo allungo. Il francese prende subito 10 secondi di vantaggio, sufficienti per resistere al ritorno degli inseguitori e giungere tutto solo all’arrivo.
a cura di Luca Pellegrini per iNBiCi Magazine