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GIRO ITALIA CICLOCROSS, IL ROSA È SERVITO: LA DODICESIMA EDIZIONE SI È CONCLUSA CON LA GRANDE FESTA DI SANT’ELPIDIO A MARE

GIRO ITALIA CICLOCROSS, IL ROSA È SERVITO: LA DODICESIMA EDIZIONE SI È CONCLUSA CON LA GRANDE FESTA DI SANT’ELPIDIO A MARE


Nella città della celebre “contesa del secchio” si è conclusa la corsa rosa del fango in memoria di Tommaso Romanelli e Romano Scotti.

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Se il buongiorno si vede dal mattino allora la brina ghiacciata sul campo della frazione Luce di Sant’Elpidio a Mare (FM) doveva già lasciar presagire il grande spettacolo che l’Epifania 2021 aveva in serbo per il popolo del Giro d’Italia Ciclocross. Non appena i primi raggi del sole hanno cominciato a scaldare il percorso di gara disegnato dall’O.P. Bike in collaborazione con l’ASD Romano Scotti, si è capito subito che sulle collose argille fermane bisognava muoversi e fin troppo. Reso impegnativo dalla leggera fanghiglia superficiale tipica di questi terreni, il tracciato di gara del Memorial Tommaso Romanelli e 12° Memorial Romano Scotti – tappa conclusiva dell’Adriatico Cross Tour – ha regalato emozioni agli atleti e ai pochi addetti ai lavori autorizzati a essere presenti sul campo, ma soprattutto ha mostrato i reali valori in campo in vista dell’imminente rassegna tricolore di fine settimana.

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Dal punto di vista agonistico, infatti, sono giunte conferme, ma anche clamorosi ritorni di fiamma. In primis, certo, quello di Fabio Aru, che grazie al ciclocross e al calore del suo popolo sta ritrovando fiducia nelle sue forze, ma anche di tanti atleti autori di un anno opaco o in lento crescendo, a dimostrazione che i conti si fanno sempre a fine stagione. E non sono mancate le sorprese, come la contesa punto a punto tra Dorigoni e Cominelli, la grinta di Gaia Realini e la disarmante imprevedibilità della gara juniores, che nel trambusto generale dell’incertezza ha premiato il più costante e metodico.

A Sant’Elpidio a Mare, per la tappa 7 di una stagione strana ma con coraggio e determinazione portata in fondo grazie alla spinta propulsiva dell’ASD Romano Scotti, la famiglia del ciclocross si è rinsaldata e ha colto nuove amicizie, come quella con i ragazzi della O.P. Bike guidata da Stefano Offidani. Un plauso è da tributare al comitato organizzatore locale per non aver lasciato nulla al caso e per aver profuso entusiasmo anche nella più delicata delle operazioni. In modo particolare è degno di nota il lavoro svolto per il rispetto delle norme anti-contagio, una doverosa ma giusta severità nel controllo degli accessi che ha però permesso di vivere con più serenità l’evento per tutti gli addetti all’interno della “bolla”, sotto ‘occhio attento delle forze dell’ordine presenti in massa.

Presenti anche i vertici regionali della Federciclismo per Marche (Lino Secchi) e Abruzzo (Mauro Marrone), l’amministrazione comunale di Sant’Elpidio a Mare, Luca, Matteo e Marco Romanelli, Brasile di Officine del Comfort e il grande amico del Giro d’Italia Ciclocross, Michele Bartoli, il principe delle classiche del nord.

«Quando si trova un’accoglienza così speciale si possono solo fare grandi cose – spiega uno stanco ma felicissimo Sergio Scotti al termine delle premiazioni generali – in Stefano Offidani e nel suo gruppo abbiamo trovato persone in cui l’ASD Romano Scotti può specchiarsi e questa intesa ha permesso la realizzazione di un evento che resterà nel cuore di tutti, rivalutando un’area che in futuro, ne sono certo, regalerà grandi piaceri al ciclismo locale e nazionale. Presto ringrazieremo tutti coloro che hanno reso possibile il 12° Giro d’Italia Ciclocross, ma per ora desidero dirvi una sola cosa, dal cuore: grazie a tutto il popolo del GIC, siete fantastici. E possiamo già rinnovare l’appuntamento al prossimo anno con questa magnifica città e questa fantastica organizzazione».

Il report delle 8 gare di giornata

UOMINI OPEN, LA CONTESA DEL PUNTICINO – A pari merito, 172 a 172. Una lunghissima volata, una contesa punto su punto che si è risolta solo grazie al miglior piazzamento nell’ultima tappa. Non poteva che essere più entusiasmante di così il finale di stagione del Giro d’Italia Ciclocross, con Jakob Dorigoni (Selle Italia Guerciotti Elite) che strappa letteralmente il simbolo del primato dalle spalle di Cristian Cominelli grazie al secondo posto odierno. A nulla è valso il tentativo del bresciano di agguantare la quarta posizione – difesa da Marco Pavan (maglia bianca, D’Amico UM Tools) – l’unica utile per farlo uscire vincitore dall’impasse. Non male per essere nel paese della “Contesa del Secchio”, la più antica rievocazione storica delle Marche. Per la cronaca ad imporsi è stato uno strepitoso Filippo Fontana (CS Carabinieri) che ha messo in riga tutti gli avversari, anche il tricolore Dorigoni (2°) e un ottimo Nadir Colledani (MMR Factory) che torna dopo tanto tempo sul podio del Giro d’Italia Ciclocross.

Tutte le attenzioni al via erano per Fabio Aru (Team Qubeka Assos): il Cavaliere dei 4 Mori, che grazie al ciclocross sta pian piano ritrovando morale e sorriso e che si è reso autore di una gara in linea con le aspettative della graduale ripresa: 8° accompagnato sempre dagli applausi degli addetti ai lavori. Impeccabile sul fango viscido.

DONNE OPEN, GRINTA REALINI – Trionfo in casa Selle Italia Guerciotti Elite: una straordinaria Gaia Realini vince per distacco sulla maglia rosa Francesca Baroni l’ultima tappa del Giro d’Italia Ciclocross. Il duo della Guerciotti ha messo le cose in chiaro sin dal primo giro, relegando all’inseguimento le ragazze di Daniele Pontoni. Poi, a un giro dalla fine, la tenace abruzzese classe 2001 ha aperto il gas e ha distanziato la compagna in maglia rosa di quel tanto che le serviva per una grintosa vittoria, la seconda dopo quella di Gallipoli. Tra le inseguitrici, due ragazze meritano una menzione d’onore: una ritrovata Alessandra Grillo da applausi (Development Guerciotti) ritrova il sorriso che l’ha sempre caratterizzata acciuffando con tenacia il terzo gradino del podio, mentre la giovane Alice Papo, alfiere in maglia bianca della DP 66 è quarta, ai piedi del podio, cogliendo il miglior risultato stagionale al Giro d’Italia Ciclocross. Un vivaio che promette davvero bene per il cross del futuro! Brave ragazze.

JUNIORES, L’INCERTEZZA PAGA – L’equilibrio si è rotto proprio alla fine, ma poco ci è mancato che 7 tappe avessero vincitori tutti e 7 diversi. Ci è voluta la grinta e la determinazione del friulano Bryan Olivo (DP 66) affinché finalmente una delle sette caselle marcasse il bis: per il pupillo di Daniele Pontoni la vittoria arriva dopo un deciso inseguimento a Gabriel Fede (Guerciotti) partito da molto lontano per un avvio non propriamente dei migliori. Una rimonta dalla necessità di fare bottino pieno di punti, non certo per la generale – Olivo è infatti tagliato fuori per aver disputato poche tappe – quanto più per il suo team in lotta per lo scudetto società. Missione compiuta, anche se non è stato affatto facile tenere a bada l’arrembante rientro di Lorenzo Masciarelli (Bert Containers Pauwels) (2° e autore di tempi sul giro stratosferici) e il tenacissimo Luca Paletti (Cicli Paletti). La gara, ad onor di cronaca, è stata guidata per una buona metà in solitaria da Gabriel Fede (poi 4° all’arrivo) prima che l’alfiere della Selle Italia Guerciotti Elite subisse il poderoso rientro degli avversari. A dimostrazione, tuttavia, di quanto questa categoria sia stata sempre incerta in questa stagione così ricca di spunti c’è la maglia rosa, Enrico Barazzuol (Team Rudy Project) che riesce nella rara impresa di vincere la classifica finale senza mai ottenere un successo parziale. Onore alla sua costanza, l’unico che è riuscito a mantenere la bara dritta in ogni condizione. Vani gli assalti alla maglia rosa da parte di Carrer (11°) e Cancedda (5°) che la sfiora per sole 4 lunghezze.

ALLIEVI UOMINI – Il veronese Ettore Prà (Hellas Monteforte) ingrana la sesta e si invola verso una maglia rosa ormai certa già dalla scorsa tappa. Avrebbe potuto risparmiarsi e nessuno lo avrebbe contestato, ma dopo una pessima partenza è stato autore di una folgorante rimonta in mezzo giro e, una volta preso il comando della gara, non l’ha più lasciato. Un corridore davvero in gamba su tutti i terreni! Secondo posto con onore delle armi per l’altoatesino Elian Paccagnena (ASD Kardaun Cardano) e terzo gradino del podio per un pimpante Milo Marcolli (Busto Garolfo), particolarmente a suo agio sul percorso scivoloso.

ESORDIENTI UOMINI – Riccardo Da Rios (Sanfiorese) vince con distacco su un ottimo Ettore Fabbro (Jam’s Bike Team Buja), mentre terzo è Giulio Pavi degl’Innocenti (ASD Cronoeventi) dopo un travagliato arrivo spalla a spalla con Luca Vaccher (GS Mosole) giudicato tuttavia regolare dai giudici. Pietro Beon (Sanfiorese) è il migliore degli esordienti primo anno. Da Rios vince il Giro d’Italia Ciclocross degli esordienti con una regolarità disarmante dalla prima tappa: 6 vittorie su 7 gare.

DONNE ESORDIENTI E DONNE ALLIEVE– É un ordine d’arrivo davvero inedito quello delle ragazze esordienti: a marcare per la prima volta il cartellino al GIC è Linda Sanarini, della Scuola Ciclismo Vò, che vince davanti Martina Montagner (DP 66) e alla maglia rosa Elisa Ferri (Olimpia Valdarnese), ormai certa del risultato finale sul gradino più alto del podio della classifica generale.

Tra le colleghe della fascia d’età “Allieve”,Federica Venturelli (Cicli Fiorin) vince in maglia rosa ed esulta – per quel che l’aspra pendenza del rettilineo d’arrivo le permette – sul traguardo di Sant’Elpidio a Mare. Seconda in rimonta la compagna di squadra Anita Baima, autrice di una prestazione sopra le righe e terza Arianna Bianchi (Team Piton). Per la Venturelli è aritmetica la vittoria nella classifica generale, sebbene abbia disputato una gara in meno delle colleghe.

CICLOAMATORI MASTER – Fanno festa le Marche con il corridore di casa Ezio Cameli (Bici Adventure Team) che sbaraglia la concorrenza in fascia 2, precedendo il conterraneo Paolo Pavoni (Co.Bo. Pavoni) e Luigi Carrer (Team Eurobike) col quale aveva battagliato nelle prime fasi di gara. Trionfo marchigiano anche tra le ragazze, con Ania Bocchini (Team Cingolani) che fa sua l’ultima tappa precedendo la tricolore Federica Sesenna (Lugagnano Offroad) e la maglia rosa Sabrina Di Lorenzo (Pro Bike). È un podio pesantissimo, che sconvolge la classifica generale e finalizza una lunga rincorsa: Ania Bocchini vince il Giro d’Italia Ciclocross e strappa la maglia dalle spalle di Sabrina Di Lorenzo.

Carmine Del Riccio vince con determinazione la gara dei master di prima fascia. Il portacolori del team altoatesino Sunshine Racers ha preceduto Marco Del Missier (DP 66), imponendo il suo ritmo già dal secondo giro, e Alessandro Sereni (Cicli Taddei) che in una intesa volata ha battuto la maglia rosa Fabrizio Trovarelli per l’ultimo gradino del podio.

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