Fa sicuramente discutere il post condiviso sui social network da Alessandra Cappellotto, che da sempre si batte per la parità di genere nel mondo del ciclismo. A finire sotto la lente d’ingrandimento è un regolamento attuativo del comitato regionale veneto della FCI, relativo all’attività dei giovanissimi.
All’articolo 17, si legge infatti: “Dovrà essere stabilito un premio per le prime tre società della classifica: la classifica dovrà essere stilata: nelle categorie maschili, in base al piazzamento ottenuto dai primi 5 classificati […] nelle categorie femminili, in base al piazzamento ottenuto dalle prime 3 classificate”.
Non è un paese per donne. Nemmeno per bambine. E adesso arriveranno le GIUSTE E SACROSANTE spiegazioni che vorranno dimostrare che è normale che ci siano differenze fra maschi e femmine. Talmente NORMALE che in Italia non ci facciamo caso. VERGOGNA‼️anzi, VERGOGNATEVI ‼️, ha scritto su Facebook Alessandra Cappellotto, facendo riferimento al fatto che per stilare la classifica di società non vengono conteggiate la quarta e quinta classificata di ogni batteria.
Molto interessante è il punto di vista di Daniele Fiorin. Il tecnico lombardo ha scritto la sua opinione a riguardo: Il problema non è tanto i 3 punti alle bimbe… ed i 5 punti ai maschietti, che sicuramente sono stati pensati così per il minor numero delle bimbe partecipanti rispetto ai maschietti e quindi la maggior facilità nell’acquisire punteggio da parte delle bimbe… che da una parte ci può anche stare… ma dall’altra è un disincentivo al tesseramento delle bimbe !!! … ciò che è scandaloso è quello che succederà se la bimba arriva prima assoluta battendo tutti i maschietti !!! perchè la bimba vincendo la batteria prenderà 3 punti !!! mentre il secondo arrivato… primo dei maschietti… ne prenderà 5 !!! (già visto purtroppo in altre regioni !!!).
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