Il Tribunale Fallimentare di Milano metterà stamattina la parola fine al lungo contenzioso sul Velodromo di Spresiano.
Training Camp Spagna Costa Blanca
A Febbraio pedala con la tua bici
dove si allenano i campioni del Tour de France, Giro d'Italia e Vuelta Espana
Scopri di più
Con un “nulla osta” formale darà esecuzione all’ultimo atto del concordato con la Pessina Costruzioni, la ditta ex concessionaria incaricata della costruzione e gestione dell’impianto dedicato al ciclismo su pista e voluto fortemente dalla Federazione Ciclistica Italiana e da tutto il movimento tricolore del pedale.
L’udienza sarà l’ultimo passaggio nell’ambito di un piano di ristrutturazione dell’azienda di costruzioni che rinuncerà, in questo modo, all’asset relativo al velodromo trevigiano. Un passaggio fondamentale prima di riaprire finalmente i cancelli della ristruttura e far rientrare gli operai per la ripartenza dei lavori.
Ripartenza che dovrebbe avvenire a fine aprile. Ma la burocrazia impone ancora alcuni passaggi prima dell’inizio della primavera, quando il cantiere tornerà a brulicare di ditte e di operai per portare a compimento l’impianto sportivo.
Con il parere che il tribunale di Milano, sezione fallimentare, fornirà alla Fedeciclismo, ci sarà il successivo passaggio di fronte ad un notaio per sciogliere definitamente la concessione con la Pessina e il consolidamento, da parte della Federazione Ciclistica, dei diritti di superficie dell’intera area di Lovadina alla stessa Fci, così da disporre in pieno dell’impianto e dei terreni dove questo sorge.
“Sono passaggi burocratici necessari ma fondamentali per la ripartenza dell’opera e arrivare quanto prima al traguardo – annuncia l’avvocato della Federazione Ciclistica, Nuri Venturelli che ha seguito sin dall’esordio la vicenda -. Purtroppo il lungo stop è stato creato da cause indipendenti dalla nostra volontà”.
Ora gli atti successivi sono due e saranno gli uffici della Presidenza del Consiglio a decidere quale strada intraprendere: “La Presidenza del Consiglio è già in possesso di tutta la documentazione necessaria – ribadisce il legale federale – e saranno due le strade da percorrere, a discrezione della Presidenza del Consiglio. Una è quella di nominare, sulla base di quanto accaduto con il Ponte di Genova, un commissario straordinario che segua tutte le successive procedure per far ripartire i lavori e portarli ad esecuzione definitiva. Il tutto rientra nel decreto semplificazioni numero 76/2020. L’altra ipotesi sarebbe l’affidamento indiretto a Sport e Salute, l’azienda ministeriale che si occupa di costruzione e gestione di impianti. Ed essendo società pubblica potrebbe pure gestire le successive gare d’appalto per far ripartire in modo celere i lavori, sempre attraverso procedure semplificate e in tempi rapidi”.
E sul nodo della conferenza dei servizi, l’avvocato Nuri Venturelli è chiaro: “Ho già riallacciato i rapporti con il comune e con gli enti pubblici che interagiscono con noi nella conferenza di servizi, che si riduce semplicemente al problema dei parcheggi.
Nel frattempo con un nuovo accordo abbiamo già acquisito delle aree che serviranno ad allargare le esigenze di posti auto che una struttura simile richiede. Voglio ribadire che il finanziamento per la costruzione del velodromo è stato affidato, con la legge 65/2012, alla Federciclismo facendo passare il finanziamento dalla Associazione Ciclismo di Marca alla nostra federazione così da poter finalmente costruire e completare il velodromo. Purtroppo è una vicenda che va avanti dal 1995, ma io sono fiducioso che entro breve sia tutto terminato.
A fine aprile, se il cronoprogramma procede come da previsione, il cantiere potrebbe essere riattivato per i primi atti preliminari, ovvero i sopralluoghi per la verifica dello stato dell’arte”.
a cura di Tina Ruggeri Copyright © InBici Magazine ©Riproduzione Riservata