Tadej Pogacar è il nuovo padrone della Tirreno-Adriatico. Il vincitore del Tour de France 2020 ha attaccato a 5 km dal traguardo di Prati di Tivo, imponendosi dopo i due trionfi ottenuti nel 2012 da Vincenzo Nibali e nel 2013 da Chris Froome. “E’ stata un’ottima prestazione, molto vicina alla migliore in assoluto – ha affermato il corridore della UAE Team Emirates – anche perché c’è stato un grande ritmo fin dall’inizio. Ho attaccato quando mancavano ancora 5 km dal traguardo, era presto, ma se vuoi prendere vantaggio rispetto agli avversari devi provarci: sapevo che avrei potuto fallire, ma ce l’ho fatta, quindi posso dire di aver preso una buona decisione“.
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Lo sloveno non ha paura di attaccare, e non ha avuto paura nemmeno del ritorno di Simon Yates, che ha provato a contrastarlo con tutte le energie che aveva in corpo: “Ho visto Simon arrivare molto velocemente verso di me, sapevo che eravamo entrambi al limite, quindi ho cercato di concentrarmi solo su me stesso”.
La cosa che più ha impressionato della vittoria odierna di Pogacar è anche il modo in cui ha reagito di fronte agli attacchi degli avversari, nonostante non avesse compagni di squadra all proprio fianco nel finale. Poco prima dell’attacco decisivo, infatti, era la Ineos-Grenadiers che cercava di imporre un ritmo molto alto: “Nel momento in cui Bernal aveva provato ad allungare l’ho seguito, poi quando anche Thomas ha rotto gli indugi ho pensato ad imporre il mio ritmo. Ho attaccato non solo per vincere la tappa, ma anche per la classifica generale: l’obiettivo è quello di vestire la maglia azzurra fino all’ultima frazione”.
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