Dopo la Volta a Catalunya, è il turno della seconda gara a tappe World Tour in Spagna: il Giro dei Paesi Baschi. Questa manifestazione, che da alcune edizioni ha preso la denominazione ufficiale di Itzulia, è da sempre un importante momento per verificare la condizione di atleti che puntano soprattutto al Trittico delle Ardenne e successivamente al Giro d’Italia.
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Si comincia oggi con una cronometro individuale molto insidiosa a Bilbao: subito una salita di 2 km in partenza per ridiscendere ed approcciare un tratto di pianura che porta alla rampa finale di soli 300 metri ma con punte di pendenza massima al 19%!
Tappa per niente facile anche la seconda, 154 km da Zalla a Sestao. Ci sono tre GPM, e l’ultimo di questi dista circa 15 km dall’arrivo, anch’esso posizioniato su una breve ascesa ma che raggiunge il 13%.
Arrivo in salita per la terza tappa, da Amurrio ad Ermualde (Laurio) per 167.7 km. Due salite di 3° categoria nella prima parte sono un piccolissimo assaggio di ciò che si troverà negli ultimi km. Si transiterà da Laurio e si affronteranno le scalate di Malkuartu (2. cat) e quella fino all’arrivo, che ha i primi due km sopra il 15% medio e una massima del 20%.
La Gasteiz-Hondarribia arriva sul mare ma anche qui ci sono molte insidie, con ben 4 GPM: Deskarga (3° cat.), Alkiza (3° cat.), Jaizkibel (2° cat.) ed Erlaitz (1° cat.). Con 189 km è anche la frazione più lunga dell’intera edizione.
L’unica possibilità per i velocisti è nella 5° tappa, da Hondarribia ad Ondarroa, di 160 km. La parte ondulata termina a 30 km dall’arrivo, che resta favorevole alle ruote più veloci.
Bisognerà attendere il giorno dopo per il vero tappone: è molto corto (“solo” 111 km), ma presenta un susseguirsi di salite e discese durissime sul tracciato che collega Ondarroa ed Arrate. I GPM sono ben sette: Arribinieta (3° cat.), Elkorrieta (3° cat.), Azurki (1° cat.), Elosua-Gorla (2° cat.), Krabelin (1° cat.), Trabakua (3° cat.) ed Arrate, la cui vetta è all’ultimo km ed è seguito dalla brevissima discesa che porta al santuario. Sono GPM che hanno pendenze abbondantemente sopra il 10% e sicuramente ci sarà una selezione importante fin dai primi chilometri: la classifica può rivoluzionarsi pesantemente.
L’ultima sfida si era vista al Tour dello scorso anno ed è il momento di una “rivincita” per Primoz Roglic e Tadej Pogacar: se il primo è uscito con le ossa rotte dopo aver mancato una Parigi-Nizza dominata ma persa all’ultimo giorno a causa di due cadute, l’altro è con il morale alto avendo vinto l’UAE Tour e la Tirreno – Adriatico. Ci sarà voglia di rivalsa per il corridore della Jumbo – Visma, però non è una sfida esclusivamente tra i due sloveni: c’è l’ecuadoriano Richard Carapaz insieme al vincitore dell’ultimo Giro d’Italia Tao Geoghegan Hart per la Ineos e correrà anche Alejandro Valverde, fresco di vittoria al GP Indurain. Anche Jakob Fuglsang proverà a puntare alla vittoria pensando al terzo posto di due anni fa, così come gli’”enfant du pays” Mikel Landa e Ion Izagirre (quest’ultimo vincitore dell’ultima edizione, disputata nel 2019) e il francese Guillaume Martin. Lo svizzero Marc Hirschi sarà l’attaccante della UAE-Emirates, che schiera al via anche Diego Ulissi, alla ricerca della condizione ottimale dopo aver debuttato sabato scorso al GP Indurain. Oltre al livornese, tra gli italiani c’è anche Fabio Aru che ugualmente dovrà trovare un buon ritmo gara. Le altre speranze per i colori Azzurri sono per i giovani Giovanni Aleotti, Filippo Conca, Stefano Oldani e Nicola Conci, a cui si aggiungono i più “esperti” Eros Capecchi, Mattia Cattaneo, Cesare Benedetti e Valerio Conti.
Eurosport con GCN daranno la massima copertura televisiva e in streaming grazie alle dirette video e la telecronaca di Luca Gregorio e Riccardo Magrini. La prima tappa sarà live oggi dalle 15:30 in tv su Eurosport 1 e sulle piattaforme web di Eurosport Player e GCN Globalpass.
a cura di Andrea Giorgini ©Riproduzione Riservata-Copyright© InBici Magazine