Cosa c’entra il ciclismo con il biathlon? C’entra eccome. Parola di Dorothea Wierer, tre volte campionessa mondiale a livello individuale, due volte vincitrice della Coppa del Mondo di biathlon e terza atleta di sempre ad aver ottenuto un successo in tutti i sette formati della specialità (dopo i francesi Fourcade e Dorin).
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La bolzanina di Brunico, infatti, alterna i classici allenamenti al poligono con le due ruote, tanto che – partecipando all’E-Giro del 2020 – ha scoperto il mondo della bicicletta di cui è diventata subito una fervida appassionata.
Il ciclismo è diventato così un fattore importante per il suo allenamento aerobico e, in particolare, per stabilizzare il livello di respirazione, un aspetto basilare per chi pratica questo sport: “Il respiro nel biathlon è uno dei fattori più importanti – ammette Dorothea – perché, quando spari, sei sempre in apnea e centrare il bersaglio con 170/180 pulsazioni è veramente complicato. Ciclismo e biathlon sembrano due sport agli antipodi ma, sotto l’aspetto dello sviluppo della forza degli arti inferiori e della resistenza alla fatica, direi che le due discipline si assomigliano molto”.
Nel 2020 hai partecipato al giro E-bike: che cosa ha significato quell’esperienza per te?
“Il mondo E-bike ha fatto avvicinare al ciclismo moltissime persone. E io, semplicemente, sono fra queste”.
Quanto è stato emozionate ripercorrere le strade dei grandi campioni del ciclismo?
“E’ sempre emozionante emulare le gesta dei big. Gareggiare sulle strade della corsa rosa è stato speciale”.
Pensi che quest’anno confermerai la tua presenza al E-giro?
“E’ sempre complicato trovare momenti liberi nel calendario agonistico perché il mio programma di allenamenti è davvero fittissimo, ma il mondo del Giro d’Italia mi affascina molto e dunque farò di tutto per essere presente”.
Quanto pensi sia importante diversificare gli allenamenti con la bici?
“Io adoro cambiare i miei allenamenti; modificare il mezzo mi permette di trovare sempre nuovi stimoli, portando il mio fisico al limite in più situazioni”.
C’è un ciclista che ammiri in particolare?
“Conosco Matteo Trentin e mi piace il suo modo di correre. Seguo però tutti i corridori Italiani, ma Ganna in particolare è davvero forte e mi sembra anche molto simpatico”.
Come alterni la bici con lo sci?
“Per me la bici è un’attività che svolgo prevalentemente da maggio a settembre, poi diventano centrali altre discipline ma, in inverno durante la stagione delle gare, ho sempre con me la bici e i rulli perché pedalare agile dopo la gara mi aiuta molto a smaltire le fatiche delle competizioni”.
In bicicletta sei competitiva quanto al poligono?
“Sono molto competitiva in tutto quello che faccio. Io nasco agonista e anche in bici, lo ammetto, esce questo lato di me…”.
a cura di Leonardo Serra ©Riproduzione Riservata-Copyright© InBici Magazine