Una competizione che sembrava essere stregata, in una carriera dal palmares meraviglioso mancava solamente il titolo iridato ad Elia Viviani: il Profeta azzurro riesce a vestire la maglia arcobaleno ai Mondiali di ciclismo su pista in quel di Roubaix, nel velodromo francese trionfa nell’Eliminazione.
Italia scintillante in terra transalpina, con la prima (protagonista Martina Fidanza) e l’ultima premiazione che hanno visto suonare l’Inno di Mameli. Ci si aspettava moltissimo in questa gara da Viviani, il capitano della spedizione tricolore, colui che più di tutti ha fatto crescere il ciclismo su pista in Italia.
Nella prova che più ama, da sempre interpretata al meglio nell’omnium, l’azzurro rischia qualcosa nella fase iniziale, poi cambia passo e domina in lungo e in largo, sbarazzandosi di tutti gli avversari e dominando nel testa a testa conclusivo. Il veneto ha sempre dato la sensazione di essere assolutamente padrone della situazione.
Alle sue spalle argento per il portoghese Iuri Leitao, mentre la medaglia di bronzo va al russo Sergei Rostovtsev.
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