Continua senza sosta la campagna di sensibilizzazione dell’associazione fondata da Marco Cavorso, Maurizio Fondriest e Paola Gianotti, dedicata alla sicurezza stradale. Negli ultimi giorni Paola ha debuttato a “L’Eroica” di Gaiole in Chianti, la più famosa pedalata d’epoca al mondo e che ha racconto più di ottomila partecipanti da tutte e cinque i continenti.
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Venerdì abbiamo l’abbiamo incontrata in occasione della inaugurazione di Casa Eroica: “Portare qui il nostro messaggio ha un significato importantissimo. A “L’Eroica” si rispettano tradizioni e territorio, il nostro progetto va avanti dal 2014 quando circumnavigai il globo in bicicletta. Durante una delle tappe fui investita da un’auto e mi ruppi la quinta vertebra cervicale, ma poi mi ripresi e riuscii a compiere il record. Quando tornai a casa iniziai a occuparmi di sicurezza stradale con Marco Cavorso e Maurizio Fondriest, e fino ad oggi abbiamo installato circa settemila cartelli stradali di rispetto per il ciclista sul territorio nazionale. Per noi è un piccolo passo per fare cultura, c’è ancora tanto da fare anche se i dati che riguardano gli incidenti in cui restano coinvolti i ciclisti sono sempre preoccupanti. Il codice della strada sta subendo alcune modifiche importanti e vogliamo che la tutela del ciclista venga rispettata”.
Domenica scorsa Paola è salita in sella alla sua bici d’epoca, e con il Team Alce Nero ha percorso i 106 km del tracciato “Cento Val d’Arbia”, rimanendone innamorata dal primo all’ultimo metro: “Solo emozioni. E’ impossibile descrivere cosa sia l’Eroica. Bisogna viverla! Sorrisi, strade bianche, cipressi, ribollita, salite e discese, musica, felicità, paesaggi, uova crude, freni che fischiano, colori, polvere, vino e cantucci. Semplicemente l’Eroica! Dove si torna indietro nel tempo e tutto è più genuino, dove tutti sorridono anche se si buca dieci volte, dove nessuno guarda il cronometro, dove i ristori sono sacrosanti ed attesi, dove non si trovano contenitori per i gel perchè i gel non si mangiano, dove i cambi quasi non esistono e devi scendere, spingere e sorridere. Con il Team Alce Nero è stato tutto magico! Questo è lo spirito del ciclismo d’altri tempi! Questo è lo spirito del ciclismo che amo! Ci vediamo nel 2024!”
Nel frattempo in Lombardia, è stata esposta la maglia donata alcune settimane fa da Antonio Cortese, testimonial di “Io rispetto il ciclista”, con il sostegno dell’ACCPI (Associazione Corridori e Ciclisti Professionisti Italiani). All’interno del Museo del Ciclismo situato alla Madonna del Ghisallo è stata dedicata un’area apposita e queste sono le parole di Antonio: “Questa maglia ora esposta qui al Ghisallo deve essere un monito e che possa cambiare la cultura dell’automobilista. Rispetto, tolleranza ed educazione reciproca possono salvare tante vite umane sulle nostre strade. La maglia è vicina a quella di grandi campioni che, a causa della scelleratezza di alcuni automobilisti, non sono più tra noi e con i loro cari. Il nostro motto è “Un metro e mezzo salva la vita”: rispettiamolo tutti”.
Da ricordare è l’appuntamento di venerdì 13 ottobre alle 20:30 presso il Palazzo Civico di Mariano Comense (Co), dove Antonio Cortese sarà ospite con l’ex campione della 100 chilometri a squadre Flavio Anastasia, il DS del Team Bahrain – Victorious Alberto Volpi, la ciclista del Team Fenix . Deceuninck Women Greta Marturano, il corridore della Eolo-Kometa Andrea Montoli, ed il portacolori della Sias – Rime Christian Bagatin. Durante la serata verrà proiettato il film “Pantani”, diretto da J. Erskine, dedicato alla vita del campione romagnolo.
A cura di Andrea Giorgini Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata