Come menzionato in precedenza da gazzetta.it, Alberto Bettiol, vincitore del Tour delle Fiandre 2019, esprime la sua preoccupazione riguardo all’approccio scientifico che caratterizza il ciclismo attuale. L’italiano, noto per le sue attacchi vigorosi, ha recentemente vinto la Milano-Torino e osserva con tristezza come molti ciclisti oggi seguano rigidi piani di allenamento e diete. Bettiol, che non userebbe nemmeno un misuratore di potenza se non fosse necessario, lamenta la mancanza di emozione tra i corridori odierni.
“Oggi i ciclisti mostrano poca sensibilità, ho visto tanti di loro in allenamento, soli e sempre concentrati sui loro computer di bordo. Si trascorrono ore in isolamento, e la comunicazione tra le persone diminuisce.” Bettiol sottolinea che c’è un’eccessiva attenzione su numeri, dati e watt, che spesso si trasforma in un’ossessione.
Il 31enne Bettiol è considerato uno degli ultimi “romantici” nel ciclismo. Il suo stile di corsa offensivo lo porta a spingersi oltre i limiti in cerca di vittoria. Anche se questo approccio a volte porta a conseguenze negative, come quando ha subito crampi a Dwars door Vlaanderen, non ha rimpianti. “Non ho mai usato un monitor della frequenza cardiaca durante le gare e, se possibile, nemmeno un misuratore di potenza,” afferma.
Secondo Bettiol, se non si impara a correre basandosi sulle sensazioni, i riflessi durante una gara diventano intorpiditi. In fondo, non sono i numeri a rendere un ciclista più veloce, ma le sue gambe, che conosce meglio di chiunque altro. “Quando studi per un esame, hai bisogno di libri e calcolatrici. Ma quando arriva il momento dell’esame – che, nel mio caso, è la gara – devi conoscere le cose,” paragona la corsa allo studio scolastico.
Bettiol teme che l’attuale generazione di ciclisti, troppo focalizzata su dati e statistiche, potrebbe non durare a lungo nel mondo del ciclismo. La sua visione romantica del ciclismo lo distingue, e il suo approccio più istintivo potrebbe rivelarsi una risorsa preziosa in un sport sempre più dominato dalla tecnologia.
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Arabba: La Perla delle Dolomiti per il CicloturismoA cura della redazione di Inbici News24
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