Fabio Aru si racconta in vista dell’intervento chirurgico che dovrà affrontare tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima. Come è stato annunciato ufficialmente ieri dalla sua squadra, la UAE Team Emirates, il vincitore della Vuelta 2015 sarà operato all’arteria iliaca della gamba sinistra, e dovrà rinunciare al Giro d’Italia, in quanto dovrà stare fermo per un mese e avrà bisogno di almeno due mesi di allenamento per rientrare in gara.
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“Come condizione di forma, mi sentivo bene – spiega Aru in un’intervista a La Gazzetta dello Sport – ma nei finali ero vuoto. Già dall’SRM capivo che c’era una differenza di spinta tra le due gambe. E’ snervante sentirsi bene in allenamento e poi, quando andavo vicino alla soglia o fuori soglia, nei momenti decisivi, la ‘cilindrata’ si abbassava”.
Il problema è stato scoperto grazie a una Tac con liquido di contrasto fatta pochi giorni fa, i cui risultati sono stati resi noti alla vigilia della Milano-Sanremo. “Vorrei rientrare in gruppo entro fine anno – spiega il corridore sardo – e mentalmente la mia ripresa è già iniziata. Era come avere un limitatore, e vedevo gli altri sfrecciarmi davanti”.
I valori di Aru erano molto bassi. “250 watt in salita, e mi chiedevo: cosa succede? Stiamo parlando di un livello amatoriale, o anche peggio”.
Fondamentale è stata la vicinanza della fidanzata Valentina, in questo periodo così buio, e di tutta la famiglia, che ha sempre sostenuto Fabio Aru. Un messaggio di vicinanza è arrivato anche da Vincenzo Nibali.
A cura di Carlo Gugliotta per InBici Magazine