Sponsor, colori, uomini immagine. La Bahrain-McLaren si affaccia alla nuova stagione agonistica rinnovata nel profondo, a partire dal nome: la casa automobilistica (che aveva già una partnership con il team) è entrata come sponsor secondario e ha portato anche il celebre colore arancione che ne ricorda la livrea delle corse automobilistiche.
Anche il roster è mutato in maniera sostanziale. Perso Vincenzo Nibali, che fino al 2019 era il faro della squadra, la formazione di Brent Copeland ha puntato sul basco Mikel Landa per i grandi giri. L’iberico, finalmente, sarà il capitano unico in ottica grandi giri e superati i 30 anni deve concretizzare una carriera caratterizzata da tante belle corse e pochi podi (1) nelle gare a tappe di tre settimane. La formazione non è attrezzatissima per supportarlo, ma una volta superate le classiche insidie delle prime settimane non ha mai avuto bisogno di compagni per lanciarsi sulle montagne come ha mostrato negli ultimi anni. Il tempo stringe e il pericolo è quello di chiudere la carriera da eterno incompiuto.
Rimangono in squadra corridori come Sonny Colbrelli e Matej Mohoric, chiamati a portare risultati nelle classiche, così come Dylan Teuns. In ottica Ardenne (ma anche ultimo uomo per Landa) importante l’inserimento di Wout Poels, uomo di esperienza e classe ad alti livelli in campo internazionale. Nel gruppo classiche importante anche l’inserimento, confermato pochi giorni fa, dell’azzurro Enrico Battaglin, voglioso di farsi vedere e di tornare ai più alti livelli internazionali.
Sorprendente, invece, l’ingaggio di un Mark Cavendish che sembra ormai da tempo avviato sul viale del tramonto. L’ultima vittorie risale al febbraio 2018 e la carta d’identità recita 34 anni. Cosa possa dare è un mistero ed è una scommessa più facile da perdere che da vincere. Verdetto, come sempre, alla strada.
A cura di Gianluca Santo per InBici Magazine