Alla fine neppure l’onore delle armi. Che, per Davide Cassani, avrebbe voluto dire aspettare la risoluzione naturale del contratto che scadeva a fine settembre. E, invece, al di là dei cavilli procedurali, il “Cassa” già da oggi non può più essere considerato il Ct della nazionale.
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A indurre la Federazione ad anticipare i tempi sarebbero stati i modesti risultati ottenuti dal settore strada ai Giochi Olimpici di Tokyo (nessun italiano tra i primi dieci), anche se i rapporti fra Cassani – uomo di Di Rocco – e Dagnoni non sono mai stati idilliaci.
Dunque, in base a ciò che scrive oggi la Gazzetta dello Sport in edicola, né agli Europei di Trento (8-12 settembre) né ai Mondiali in Belgio (19-26 settembre) ci sarà Cassani sull’ammiraglia della squadra. Al suo posto un “traghettatore”, ovvero un membro dello staff già organico alla Federazione (per la soluzione Bugno, insomma, ci vorrebbe più tempo).
Un finale burrascoso a dimostrazione di rapporti troppo tesi e di frizioni considerate ormai insanabili.
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