Esteban Chaves è ormai fuori dai giochi per la possibile conquista della maglia rosa.
Il corridore della Mitchelton-Scott, che fino a ieri mattina occupava la seconda posizione in classifica generale alle spalle del suo compagno di squadra Simon Yates. Al termine della frazione con arrivo a Gualdo Tadino, Chaves ha tagliato il traguardo con 25 minuti di ritardo: una crisi inaspettata, causata – secondo quanto affermato dalla propria squadra – da una crisi allergica.
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E’ possibile che un corridore professionista venga colpito dall’allergia da un giorno all’altro? Per rispondere a questa domanda abbiamo consultato Nunzio Pozzuoli, responsabile della struttura Picc Team Roma, specializzata nella terapia fisica vascolare Bemer.
“La crisi di Chaves è spiegabile in base al percorso affrontato: le tappe precedenti del Giro d’Italia si sono svolte a ridosso del mare o in montagna, territori dove i fenomeni allergizzanti non sono molti proprio per via dell’aria che si respira in queste zone. Ieri i corridori sono entrati nell’entroterra, con una tappa che terminava in Umbria, quindi in queste zone è più probabile che l’aria si riempia di sostanze allergizzanti. I corridori sono molto più soggetti delle altre persone a subire queste crisi allergiche perché, in virtù dello sforzo fisico a cui sono sottoposti, hanno una frequenza respiratoria più alta. I fastidi causati dall’allergia sono molto importanti, perchè si ha la sensazione di non riuscire a respirare bene. Di conseguenza anche la prestazione atletica può crollare in maniera significativa”.
A cura di Carlo Gugliotta per InBici Magazine